Omicidio di Cairate, un software sperimentale sull’iPhone di Carolo blocca le indagini
Il dispositivo di Douglas Carolo, uno dei due accusati dell'omicidio del giovane di Cairate, non può essere copiato a causa di una versione di iOs che i software di captazione non riconoscono
Ci vorrà ancora un mese per l’incidente probatorio sui telefonini richiesto dai legali di Douglas Carolo e Michele Caglioni, in carcere da fine febbraio per l’omicidio di Andrea Bossi, il 27enne di Fagnano Olona ucciso nella sua casa di Cairate lo scorso 26 gennaio. L’udienza davanti al Gip Veronica Giacoia si sarebbe dovuta tenere oggi, venerdì, ma è stata rinviata al 12 luglio in attesa che la situazione si sblocchi.
A bloccare le indagini è il software installato sull’iPhone di Carolo che, per il momento, non può essere replicato con una copia forense a causa del fatto che la versione installata sul telefonino del giovane di Samarate sarebbe una di quelle “sperimentali”.
Da quanto emerso, infatti, il giovane avrebbe aderito ad un programma di Apple che permette ad alcuni utenti di ottenere in anteprima una versione di iOs in anteprima sul proprio telefono in modo che gli sviluppatori possano testarla prima di rilasciarla come aggiornamento per tutti.
Questa particolare situazione ha di fatto bloccato lo sviluppo delle indagini preliminari. La buona notizia è che la versione installata sul telefono del giovane è una di quelle che ha poi avuto uno sviluppo e dunque le società che producono i software per captare e “copiare” i contenuti di un telefono a fini forensi molto presto aggiorneranno i loro sistemi permettendo, quindi, al procedimento di andare avanti.
Respinta per la seconda volta dal gip la richiesta di incidente probatorio sui reperti inviati al Ris di Parma. A questo punto il sostituto procuratore Francesca Parola darà l’ok all’analisi da parte degli specialisti dell’Arma, nel rispetto dei tempi previsti dal codice, avvisando i legali solo quando si tratterà di accertamenti irripetibili.
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