Europei di atletica, bronzo nei 1.500 per il “varesino” Pietro Arese

Il 24enne di origini torinesi vive e si allena da anni a Varese sotto la guida di Silvano Danzi. Strepitosa 4x100: oro per distacco con Jacobs e Tortu. Argenti per Iapichino e per la 4x400

pietro arese atletica leggera | foto Colombo/Fidal

Nella scorpacciata di medaglie europee centrate a Roma dall’Italia dell’atletica leggera c’è anche una firma varesina. Nella finale dei 1.500 metri maschile, Pietro Arese centra un’eccellente medaglia di bronzo, la prima a livello internazionale (individuale) dell’atleta nato in provincia di Torino ma che da anni vive e si allena a Varese nel college del mezzofondo dell’Università dell’Insubria. (foto FIDAL)

Il fresco primatista italiano della distanza ha rotto una maledizione che sembrava inseguirlo da quando si è affacciato ai massimi livelli dell’atletica: salire su un podio di questo livello in pista. Ma stavolta l’allievo di Silvano Danzi – il mago del mezzofondo della Valceresio – si è superato: dopo una gara accorta, Pietro ha guadagnato terreno nel gruppo di testa (dal quale si era già staccato il fenomeno norvegese Jakob Ingebrigtsen), è stato infilato all’esterno dal belga Vermeulen – argento – ma ha respinto l’attacco dell’altro belga Verheyden chiudendo in 3.33.34.

«Dopo tanti sacrifici e tanti quarti posti, dopo troppi “quasi”, questo è l’anno del “sì” – ha detto Arese ai microfoni Rai di Elisabetta Caporale – Ho messo anima, corpo, gambe, cuore e tutto. Sapevo che era un risultato alla portata e che potevo giocare le mie carte: sono quasi rammaricato per non aver preso l’argento e non pensavo che avrei potuto dire questa cosa. Ma finalmente ho qualcosa al collo». La dedica è stata soprattutto per i genitori e per lo stesso Silvano Danzi.

Il bronzo di Arese affianca gli altri successi azzurri nell’ultima serata agli Europei di Roma. La chiusura da favola è stata per la staffetta 4×100 maschile che si è imposta “per distacco” su Olanda e Germania confermandosi una squadra di livello mondiale con Melluzzo, Jacobs, Patta e Tortu (37.82 il tempo) che dà appuntamento alle Olimpiadi.

In precedenza erano arrivati invece due argenti, quello della staffetta4×400 maschile di Sito, Aceti, Meli (che ha sostituito Sibilio) e Scotti, e quello di Larissa Iapichino nel salto in lungo femminile. Iapichino ha siglato un grande 6.94 all’ultimo salto con cui ha scavalcato di un soffio tutte le rivali eccetto la tedesca Mihambo volata a 7.22. Brava anche la 4×400 femminile quarta ma con record italiano.

Davanti agli occhi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Italia del d.t. Antonio La Torre ha così completato un Europeo da favola: 24 medaglie totali con 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi. Mai così in alto. E ora ci sono i Giochi.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Giugno 2024
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