Gentiori della primaria di Malgesso in allarme per le voci di chiusura: “La scuola non è solo un edificio”

I rappresentanti dei consigli di classe e di istituto scrivono per contestare la proposta del Sindaco di accorpare in un solo edificio i bambini della primaria

scuola malgesso

Il futuro della scuola primaria Manzoni di Malgesso ha messo in allarme la comunità, in particolare i genitori degli alunni. In una lettera a firma dei rappresentanti di classe dei genitori e dei membri del Comitato Genitori si critica l’idea dell’amministrazione di studiare un accorpamento dei due plessi, attualmente presenti nel territorio comunale, anche a causa delle difficoltà crescenti a mantenere attivi i poli scolastici date le normative molto stringenti sul numero minimo di alunni per autorizzare la classe. Per il prossimo anno scolastico, le due primarie attivano due classi prime ma in deroga. In particolare a Bardello sarà una pluriclasse mentre Malgesso con 12 iscritti ha beneficiato anche quest’anno di una disposizione speciale da parte dell’Ufficio scolastico. Anche nei prossimi anni, i bambini che andranno in prima, al di là delle scelte dei genitori, non garantiscono gli standard minimi. Da qui la preoccupazione del sindaco Iocca di creare una sola primaria che garantisca la presenza nel territorio comunale dell’offerta scolastica.

I genitori, però, la vedono in modo diverso: «Per prima cosa vogliamo sottolineare che nessuno dei due plessi esistenti nel comune di Bardello con Malgesso e Bregano ha una capienza sufficiente ad ospitare l’intera attuale popolazione scolastica. La chiusura della scuola di Malgesso comporterebbe seri problemi e disagi alla popolazione della località Malgesso; a conferma di ciò si evidenzia, solo a titolo di esempio, che non vi è alcun collegamento ciclo-pedonale tra la località Malgesso e il Plesso scolastico di Bardello e inoltre non vi è un servizio scuolabus dedicato.

Con la chiusura della scuola di Malgesso per i nostri alunni verrebbe meno il rispetto del concetto di continuità didattica, in quanto l’intera popolazione scolastica di suddetto plesso subirebbe, nella sua interezza, un cambiamento del corpo docenti. Tale processo comporterebbe implicazioni negative a livello didattico ed emotivo per i nostri figli, i quali si troverebbero costretti a subire un inevitabile percorso di riadattamento alla nuova realtà scolastica in un’età critica in cui la formazione del carattere e delle relazioni sociali richiedono invece una stabilità dei rapporti sia con le proprie insegnanti che con i propri compagni di classe.

In ultimo vogliamo evidenziare che la scuola non è l’edificio, la scuola sono le persone che in quell’edificio vi lavorano. Chiudere il Plesso Primaria A. Manzoni di Malgesso significa privare la popolazione della nostra località e dei comuni limitrofi di un’eccellenza scolastica del territorio riconosciuta dai fatti, ovvero dai numeri degli iscritti non residenti che da anni, anno dopo anno, scelgono la nostra scuola come luogo di formazione didattica e personale riconoscendo così il valore delle insegnanti che vi lavorano e dei servizi che vengono offerti al suo interno.

L’Amministrazione Comunale non deve vedere la Scuola Primaria di Malgesso come un edificio da chiudere a causa del calo demografico, bensì come un’eccellenza territoriale nell’ambito della formazione e che come tale deve essere preservata e valorizzata nell’ottica di soddisfare le esigenze della nostra Comunità Scolastica, esigenze che riteniamo debbano essere il vero obiettivo da tutelare».

Una difesa accorata del presidio scolastico che, però, si scontra con le disposizioni normative in materia di costituzioni delle classi e di assegnazione del personale didattico. Riflessioni, viceversa, al centro delle preoccupazioni del sindaco Iocca che ha chiesto una riunione urgente agli enti preposti, Provincia, Ufficio scolastico e d’Orienti dei due comprensivi, per dare continuità all’offerta comunale.

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Pubblicato il 20 Giugno 2024
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