Gallarate si candida Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea. Con il sostegno della Regione

La città, sede di un premio con settant'anni di storia e di un museo dedicato al moderno e contemporaneo, è la scelta condivisa dalla giunta Fontana

La mostra di Andy Warhol a Gallarate

Gallarate si candida a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026. Facendo propria e valorizzando una tradizione di attenzione alle arti visive che affonda le proprie radici nel Secondo Dopoguerra, la città lancia la propria candidatura forte del supporto di Regione Lombardia e della collaborazione scientifica del Museo Maga, uno dei più rilevanti musei d’arte contemporanea italiani.

Il progetto: La Cultura del Fare

Il Fare della Cultura nasce dall’idea di dare voce a una città a forte vocazione industriale che, in modo peculiare, a partire dalla seconda metà del XX secolo ha iniziato a investire in modo continuativo, strutturato e determinato sull’arte contemporanea trasformando così il tessuto urbano e l’identità storica della città.

Il progetto valorizza così un’identità concreta che, da oltre settant’anni, ha fatto dell’arte contemporanea un motore di identità, crescita e innovazione per la città e il territorio intero.

Un laboratorio non scontato, a volte all’avanguardia, capace di provocare e costruire, lasciare un segno. Nei musei ma non solo, anche nell’architettura civile e monumentale. O persino dentro le chiese.

Commenta in merito il sindaco Andrea Cassani, a cui spetta la presentazione della candidatura: «Abbiamo deciso convintamente di candidare Gallarate a diventare nel 2026 la prima capitale italiana dell’Arte Contemporanea perché, senza presunzione ma con estremo realismo, riteniamo che una città come la nostra possa essere davvero considerata un esempio di ricchezza culturale e artistica. Questa candidatura la dobbiamo ai tanti industriali della nostra città che, dallo scorso secolo, hanno in modo lungimirante prodotto ricchezza ma investito risorse importanti sulla cultura, sull’arte moderna e contemporanea, creando quella che è un motivo d’orgoglio non solo per i nostri concittadini ma per tutta la nostra regione».

Arnaldo Pomodoro Monumento Resistenza Gallarate
Il monumento alla Resistenza di Arnaldo Pomodoro, 1978

«In Italia sappiamo bene di essere molto fortunati, dato che vi sono molte città che godono certamente di un patrimonio artistico, culturale e architettonico superiore al nostro ma, a livello di arte contemporanea, non ci sentiamo inferiori a nessuno. E il fatto stesso che Regione Lombardia, tra tutte le città e il patrimonio artistico su cui può contare, scelga di sostenere e promuovere la nostra città è sintomatico della credibilità della nostra candidatura. Grazie all’operosità dei tanti imprenditori che hanno investito sulla cultura del fare, facendo cultura in città abbiamo due musei, quattro teatri, due biblioteche e un conservatorio statizzato (uno dei pochi in Italia in una città non capoluogo) segno evidente che le arti sono sempre state una peculiarità che ha contraddistinto la nostra città».

Generico 2018
L’altare della basilica di Santa Maria Assunta, opera di Claudio  Parmiggiani

Francesca Caruso, assessora alla Cultura di Regione Lombardia, supporta direttamente il progetto: «Questa candidatura conferma l’importanza culturale di Gallarate, una città depositaria di grandi opere d’arte contemporanea conservate al Museo Maga, punto di riferimento per l’intera provincia di Varese. Aggiudicarsi il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea rappresenterebbe un’opportunità straordinaria per Regione Lombardia, per aumentare la visibilità dell’intero territorio e per sviluppare una offerta culturale innovativa, dando spazio alle numerose realtà artistiche, grandi e piccole, presenti in Lombardia. La cultura può diventare un volano di sviluppo e rilancio. E questo è un passo concreto verso questa direzione. In ogni caso sono convinta che Gallarate sia già una dei centri di riferimento italiani dell’arte contemporanea, che consoliderebbe il suo ruolo con questo prestigioso riconoscimento».

Intrecci Maga Gallarate
Laboratori di Arte Tessile al museo Maga, con Fondazione Missoni

«Come assessore – aggiunge Claudia Mazzetti, delegata alle Attività formative della Città di Gallarate che ha direttamente seguito il dossier – mi impegno da otto anni affinché la città venga valorizzata in ogni suo aspetto: il nostro territorio si distingue per la straordinaria capacità di costruire e dare vita a esperienze uniche, grazie alla combinazione di una solida tradizione artigianale e industriale con una vivace scena culturale. Vogliamo trasmettere l’immagine di una città dinamica e pronta a mettersi in gioco per ritagliarsi un posto di rilievo nel mondo dell’arte contemporanea, attirando giovani artisti, critici e appassionati da tutto il mondo».

Tavernari al museo Maga
La Sala degli arazzi al Maga, lascito della mostra Missoni l’arte il colore del 2015

«Al centro di questo ambizioso progetto – continua Mazzetti – c’è il Maga, museo di arte contemporanea che merita ancor più visibilità tra i grandi musei italiani, diventando il punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Attraverso questa candidatura, Gallarate ha l’opportunità di riaffermarsi come un centro di eccellenza artistica, dimostrando all’Italia la sua vitalità e creatività. La città ospiterebbe importanti mostre, eventi e festival, creando un dialogo unico tra artisti e pubblico. Questo impegno contribuirà a formare nuove generazioni di artisti e di appassionati, consolidando il ruolo di Gallarate come polo culturale di rilevanza internazionale andando così a premiare i molti sforzi fatti dai gallaratesi».

Umano e Trascendente: la mostra di Ambrogio Pozzi
Opere ceramiche di Ambrogio Pozzi in mostra tra i marmi di una chiesa settecentesca

Candidatura convintamente condivisa anche da Mario Lainati, neopresidente del Museo MAaga, istituzione a cui è stata affidata la direzione scientifica del progetto dichiara: «Durante il mio insediamento mi è stato chiesto quali sarebbero stati i programmi per la mia presidenza. Ritengo che questa candidatura sia una risposta eloquente. Ringrazio personalmente il Sindaco, la Città e la Regione Lombardia per la fiducia accordata all’Istituzione che rappresento. Tutto il nostro impegno è volto a restituire al Paese intero l’idea di una città in cui l’arte e la cultura abbiano un profondo potere trasformativo».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Giugno 2024
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