Per la ternatese una trepida attesa per la finale

Abbiamo voluto indagare sentendo dalla viva voce dell’allenatore Pietro Puricelli le sensazioni che attraversano il gruppo, intendendo per tale l’insieme societario, presidente, giocatori e soci

Generico 08 Jul 2024

Nel campionato a squadre di seconda categoria accanto alla prima finalista – la Ternatese – si è unita la seconda tramite il successo della Villese di Bergamo sull’Astra di Cremona. Saranno loro che, il 14 e 21 settembre, si affronteranno per laureare la compagine campione lombarda.

Un’attesa di due mesi: come la stanno vivendo a Ternate?

Abbiamo voluto indagare sentendo dalla viva voce dell’allenatore Pietro Puricelli le sensazioni che attraversano il gruppo, intendendo per tale l’insieme societario, presidente, giocatori e soci.

La giornata è primaverile, anche se ci siamo già inoltrati nel mese di luglio, torrido per antonomasia, il bocciodromo quasi si affaccia sul lago di Comabbio che s’intravvede, suscitando desideri, neppure reconditi, di conoscerlo più dappresso, qualche tavolo rustico in mezzo al verde, accompagnato da giochi per ragazzi disseminati intorno: un’atmosfera idilliaca nella quale Pietro è a suo agio.

Com’è sorta la sua candidatura a direttore tecnico – o allenatore, come indicato sui documenti ufficiali dei fogli gara della Federazione -?

“Bisogna forse risalire alle origini – inizia con tono disteso Puricelli -, sono nato praticamente qui, in una casa ubicata di fronte, di là della strada, fu naturale a 17 anni giocare alle bocce, poi fui catturato dal calcio, nel cui sport giocai parecchi anni con risultati discreti, fino a essere attratto, al termine della carriera, dalle sirene dell’allenatore. Prima con il basket, poi con il calcio, a livello giovanile, a Bodio Lomnago: tutto molto piacevole, stare con i giovani è gratificante e quando ti accorgi che puoi trasmettere qualcosa, fosse anche poco, ricavi una grande soddisfazione perché assisti alla crescita, come se stessi ad ammirare il graduale rinforzarsi del tronco di un albero. Nove anni fa sono tornato alle bocce, a praticarle, partendo dall’inizio, come giocatore di categoria D. Poi il mio passato di allenatore e l’amicizia con il capitano della squadra Dall’Occo Armando hanno perfezionato la scelta di proiettarmi in questa splendida avventura”.

La squadra, come sovente accade nei campionati, è fondamentalmente composta dai “magnifici quattro”Aquilini, Basini, Caon, Dall’Occo Armando, il capitano: ciò non crea dissapori in coloro che giocano poco o addirittura rimangono stabilmente in panchina?

“Questo è un po’ il segreto, un po’ il pregio della Ternatese. Sono tutti amici: è chiaro che la compagine che viene presentata in ogni incontro è composta di sette giocatori, ma chi non scende in campo non mugugna, anzi. Partecipa con passione, accetta le scelte non solo mie ma condivise. Si è creato un grande amalgama, dove ognuno si sente parte del progetto, per cui i cosiddetti comprimari non percepiscono l’esclusione, non coltivano invidie, ma sono parimenti protagonisti, perché consapevoli della loro importanza. Il successo non viene misurato dall’entità del minutaggio in campo, ma dal contributo offerto. Quindi Dall’Occo Gianni, Farinelli Salvatore, Macchi Claudio, Piovanelli Claudio, sono e si sentono paritetici ai titolari citati.”

Avreste preferito giocare subito senza dover attendere due mesi?

“Lo sapevamo che, qualora fossimo arrivati in fondo, la finale sarebbe stata lontana nel tempo, per cui abbiamo metabolizzato le scelte federali. Certamente ora siamo in un eccellente stato di forma: speriamo di averlo ancora accanto fra due mesi! L’attesa diventa ossessione se ci si pensa continuamente, vediamo di viverla con la massima serenità possibile”.

L’andata in casa: avreste preferito il contrario?

“E’ sempre arduo formulare una preferenza in questi ambiti. In teoria sì, tuttavia visto il risultato con la Speroni, il contrario non è stato poi così negativo: per noi è essenziale rimanere sempre concentrati e consapevoli di potercela giocare con tutti, sperando di essere accompagnati pure da un pizzico di buona sorte che nello sport non è mai sgradita!”.

Ci si accommiata. La pacatezza di Pietro Puricelli ci ha accompagnato con un dialogo mai tortuoso, permettendo di comprendere, forse un po’ meglio, le ragioni di un successo: la capacità di smussare le asperità e di condurre la navicella societaria attraverso i marosi della competizione senza scosse, ma cementando i valori di amicizia e di appartenenza costituisce un valore aggiunto all’abilità sul campo e si dimostra, ancora una volta, irrinunciabile. A settembre allora.

Roberto Bramani Araldi

 

PILLOLE DI BOCCE

29 giugno – Campobasso – campionato Serie A – finale

Sant’Angelo Montegrillo (PG) – Caccialanza (MI)  5-3

Sant’Angelo Montegrillo (PG) CAMPIONE D’ITALIA

08 luglio – Renese – inizio regionale serale individuale ABCD

11 luglio – Monte Nudo Brenta – finale regionale individuale C,D

12 luglio – Monte Nudo Brenta – finale regionale individuale B

13 luglio – Carnago – ore 9 prefestiva Lui e Lei – Coppia a invito

14 luglio – Renese – festiva juniores U 12-15-18 – individuale

di
Pubblicato il 08 Luglio 2024
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