Nicholas Bevilacqua vuole crescere nel mondiale stock junior: “Primo passo la zona punti”

Non ancora 18enne, il pilota nato a Gallarate è alla prima esperienza internazionale con la Yamaha del team GV Racing. «In questo sport la testa conta più del talento»

nicholas bevilacqua motociclismo 2024

Il mondiale giovanile di motociclismo, il cosiddetto Junior GP, è in pausa estiva: dopo il weekend di gara in Algarve (Portogallo) del 21-23 giugno, il calendario ha previsto uno stop che durerà sino a metà settembre quando piloti e team saranno impegnati nella quinta tappa (di otto stagionali) a Jerez de la Frontera.

All’interno del “circus”, oltre ai due piloti varesotti che gareggiano nella classe maggiore (Alessandro Morosi e Leonardo Abruzzo), troviamo anche Nicholas Bevilacqua, 17enne nato a Gallarate (diventerà maggiorenne ad agosto) e residente ad Arsago Seprio che prende parte al campionato Superstock a bordo di una Yamaha del team GV Racing. La sua è una stagione di apprendistato in campo internazionale: ecco qual è il suo approccio allo sport e quali sono i suoi obiettivi.

Nicholas, come è nata la passione per il mondo dei motori?

«La passione è nata dopo aver assistito dal vivo ad una gara di MotoGP nel 2019. Poi purtroppo c’è stato il covid e non mi sono potuto allenare, ma nel 2021 ho iniziato a competere disputando una gara nel CIV Junior con una Ohvale. Successivamente, dalla seconda gara, sono passato all’Aprilia SP2 250, sempre nel CIV Junior, perché dal punto di vista fisico non ero adatto alla Ohvale e perdevo velocità. Nel 2022 ho corso nel CIV Supersport 300, mentre l’anno scorso ho militato nel CIV Moto3, prima di trasferirmi quest’anno nella Stock 600».

Quali sono le maggiori differenze tra il Mondiale Superstock 600 e il CIV Moto3? Come si trova in Superstock?

«In generale nella Superstock 600 mi trovo bene anche se sto faticando nell’adattamento alla moto e nella conoscenza di tracciati nuovi e differenti. Il livello è altissimo, inoltre gli altri possono allenarsi con più frequenza rispetto a me poiché hanno maggiori disponibilità economiche, motivo per cui sto cercando anche nuovi sponsor. La principale differenza tra le due categorie è sicuramente la moto: questa è una moto stradale con assetto da pista, mentre la Moto3 è un prototipo realizzato per le gare. Nel CIV poi il livello è inferiore; l’anno scorso eravamo una ventina, quest’anno siamo 36 e alla gara accedono solo i migliori 32 del weekend».

nicholas bevilacqua motociclismo 2024

La sua carriera sinora è stata relativamente breve, ma quali sono stati i migliori e i peggiori momenti affrontati fino a questo momento?

«Se penso a quest’anno il miglior momento è stato sicuramente il primo weekend a Misano, circuito che già conoscevo e in cui mi sono classificato nei primi 17, accedendo al Q2. Il peggiore invece  è stato proprio l’ultimo weekend a Portimao: tracciato complesso che mi ha messo in difficoltà nella ricerca del setting corretto. Purtroppo sono rimasto fuori dai 32 qualificati e non ho potuto disputare la gara. L’avventura nel CIV Moto3 non è stata del tutto positiva, non sono riuscito a esprimermi al meglio anche a causa dei pochi test disputati. Nel 2022, in Supersport 300, mi sono classificato 19° su 43 piloti al Mugello; lo ritengo un buon risultato, considerando anche che non ho mai gareggiato per due anni consecutivi in nessuna categoria».

Quali metodi di allenamento segue per prepararsi alle corse?

«Mi alleno molto di più a livello fisico, soprattutto in palestra. Quest’ultima mi serve per compensare la mancanza di allenamenti frequenti in moto, per i quali è richiesto un budget importante. Ritengo però sia fondamentale il lavoro in pista, poiché consente di migliorare il feeling con la moto e di trovare le giuste sensazioni in vista dei weekend di gara».

Invece quanto conta l’aspetto mentale in uno sport come questo?

«Nel motociclismo l’aspetto mentale conta per il 90%. È importantissimo credere in se stessi, fidarsi delle proprie capacità e di quelle di chi ti circonda. Bisogna essere sicuri e non avere dubbi quando si scende in pista, altrimenti i risultati faticano ad arrivare. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura di deludere o di sbagliare. Per arrivare ad alti livelli conta più la forza mentale rispetto al talento puro, è un aspetto
da cui non puoi prescindere».

Quali sono i prossimi obiettivi e, ovviamente, il sogno nel cassetto?

«Innanzitutto voglio centrare la zona punti (ovvero un posto tra i primi 15 ndr) nel weekend di gara di Superstock a Jerez, in programma a settembre. Mi servirebbe per aumentare la fiducia in me stesso e per dimostrare agli altri che sono in grado di competere con i migliori. Il sogno nel cassetto naturalmente è quello di arrivare in MotoGP e più in generale nel MotoMondiale. Al momento lo vedo come un traguardo lontano: tengo i piedi per terra perchè sono consapevole di dover fare tanta esperienza. La strada è ancora lunga».

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Pubblicato il 15 Luglio 2024
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