Quando la politica fa finta di occuparsi degli aeroporti di Milano

20 Luglio 2024

Nelle ultime settimane molti politici hanno preso ferme posizioni, in relazione all’intitolazione di Malpensa a Silvio Berlusconi. Ben altri sono i problemi degli aeroporti di Milano, problemi di cui nessuno parla.

A livello di infrastrutture a Linate nelle uscite di imbarco al piano terra è difficile trovare un posto a sedere. A Malpensa mancano le uscite di imbarco con i tunnel che arrivano all’aeromobile (uscite richieste dalle grandi compagnie mondiali per attivare collegamenti).

Al di là delle nozze con Lufthansa, Ita ha cancellato Milano dalla sua mappa, non operando nessun volo a lungo raggio, e servendo qualche destinazione europea, quasi sempre già servita da altre compagnie.

Bergamo è, da anni, il secondo aeroporto di Milano ed, essendo gestito da un’altra società, fa a gara per attrarre voli a scapito di Malpensa e Linate. Non proprio un esempio di strategia e di pianificazione.

Tutto questo frena lo sviluppo dei collegamenti aerei da Milano, con forti ricadute negative sull’economia e sull’occupazione.

In sintesi è facile prendere posizioni ideologiche, più difficile elaborare ed implentare strategie di sviluppo che durino anni e decenni.

Quanto al nome di un aeroporto, quanti sanno che Linate è intitolato ad Enrico Forlanini? Quanti milanesi parlando dicono: “domani parto dal Forlanini alle 9?”
Senza voler mancare di rispetto, tra un paio di mesi nessuno ricorderà più a chi è intitolato Malpensa, ma i problemi degli aeroporti milanesi resteranno.