“Non possiamo sorvegliare tutte le coste”, il sindaco di Porto Ceresio risponde alle polemiche sulla sicurezza del lago
Due i temi centrali del dibattito che si è acceso sui social dopo la tragedia in cui ha perso la vita un ragazzo di 23 anni: "Ci vogliono i bagnini", "Bisogna mettere il divieto di balneazione". Due soluzioni entrambe impraticabili secondo il sindaco Marco Prestifilippo
Non era ancora stato recuperato il corpo del povero ragazzo annegato venerdì nel primo pomeriggio a Porto Ceresio e già sui social, alle primissime notizie della tragedia, partiva la polemica sulla mancata sorveglianza delle spiagge.
Due i temi centrali del dibattito: “Ci vogliono i bagnini”, “Bisogna mettere il divieto di balneazione”. Due soluzioni entrambe impraticabili secondo il sindaco di Porto Ceresio Marco Prestifilippo, che venerdì ha seguito insieme a due assessori tutte le operazioni dei soccorritori sulla spiaggia della Fiammetta, nella speranza che il giovane 23enne scomparso nelle acque del lago potesse essere salvato.
«Siamo davvero dispiaciuti per quello che è successo – dice Prestifilippo – Sono tragedie che non dovrebbero mai accadere ma che purtroppo si verificano per la mancata conoscenza del lago, per imprudenza e spesso per mancanza di senso civico nel rispettare le regole. A chi chiede i bagnini su tutte le spiagge rispondo molto semplicemente che il nostro Comune non ha le risorse: Porto Ceresio è un paese piccolo, facciamo fatica ad avere tutto il personale che serve per i servizi comunali, non possiamo permetterci un bagnino per le spiagge libere, e soprattutto abbiamo 3 chilometri di costa, come facciamo a presidiarla tutta?».
Prestifilippo spiega che il problema è stato valutato e che una soluzione approntata dal Comune è stata quella di dare in gestione la seconda spiaggia di Porto Ceresio ad un privato attrezzato anche con un bagnino: «Questo era anche il senso della scelta di “privatizzare” la spiaggia, avere spiagge sicure, ma anche questo ha suscitato polemiche e proteste».
Allo stesso modo è improponibile, secondo il sindaco, l’idea di vietare la balneazione, dopo che gli sforzi profusi per arrivare ad un miglioramento della qualità delle acque l’hanno resa di nuovo possibile: «Non vogliamo chiudere le spiagge, Porto Ceresio sta costruendo e consolidando la sua vocazione turistica anche attraverso la fruizione del lago. Una fruizione che deve essere fatta sempre con prudenza, attenzione e rispetto delle regole».
Un rispetto che spesso manca: «Ogni estate vediamo scene di persone che si mettono in pericolo trasgredendo i divieti che sono stati definiti dall’Autorità di bacino, proprio per garantire la sicurezza. Vediamo gente che si tuffa dai pontili, con il rischio di ferirsi, persone che fanno il bagno sotto ai cartelli dove c’è scritto “divieto di balneazione”, insomma trasgredendo a quelli che sono divieti messi non per capriccio, ma per tutelare la sicurezza delle persone».
foto delle operazioni di soccorso di Gianpietro TonioloTAG ARTICOLO
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