Bosetti, Martinenghi, il canottaggio e il tiro: la carica olimpica della Provincia di Varese
Difficile ripetere il bottino di Tokyo (4 medaglie) ma gli sportivi della nostra provincia possono brillare anche a Parigi. Ecco tutto l'elenco dei varesotti in gara ai Giochi
Tanti, tantissimi, e pronti a gareggiare per andare oltre alla semplice partecipazione. Sono gli atleti della provincia di Varese – ma anche quelli dell’Altomilanese e del Verbano – che sono volati o voleranno a Parigi con addosso la maglia dell’Italia per essere protagonisti dei Giochi Olimpici 2024. Mai così pesante, la delegazione di casa nostra: in tutto sono 21 gli atleti che, in via diretta o indiretta, terranno alto l’onore del tricolore nella capitale di Francia. E alcuni di loro cullano la speranza di salire su quel podio che, a uno sportivo, cambia la vita.
Tre anni fa, nell’edizione di Tokyo “sfasata” dal covid (i Giochi 2020 si tennero nell’estate 2021) i nostri atleti regalarono un bottino favoloso con ben quattro medaglie: l’oro di Federica Cesarini nel canottaggio, l’argento di Giorgia Bordignon nel sollevamento pesi, i due bronzi di Nicolò Martinenghi nel nuoto. A Parigi le prime due non ci saranno, “Tete” sì e proverà di nuovo a lasciare il segno in piscina. Ma i muscoli del ranista di Azzate non saranno i soli a poter dare l’assalto a una medaglia: vediamo speranze e possibilità di ciascuno.
MARTINENGHI VUOLE IL BIS – Le specialità sono le stesse di Tokyo, le difficoltà sono altrettanto forti ma Nicolò Martinenghi ha tutte le intenzioni di provare a dare la caccia alle medaglie nelle sue gare, i 100 rana e la staffetta maschile 4×100. Gli avversari sono fortissimi tanto nella prova individuale quanto in quella a squadre. Martinenghi se la vedrà con le certezze Adam Peaty, Nik Fink e Arno Kamminga oltre che con il cinesone Haiyang Qin. L’azzatese vale i rivali e si è sempre fatto valere negli appuntamenti di primissimo livello: quest’anno ha nuotato in 58.84 ma ha un primato di 58.26 a cui dare la caccia per agguantare il podio.
BOSETTI E LA MEDAGLIA MALEDETTA – La pallavolo italiana maschile e femminile ha vinto tutto, a più riprese, tranne una cosa: l’oro olimpico. Quello di Parigi sarà l’ennesimo tentativo sia per i ragazzi di Fefé De Giorgi, sia per le ragazze di Julio Velasco tra le quali ha un posto speciale Caterina Bosetti. L’albizzatese, terza volta ai Giochi, è titolare nel ruolo di schiacciatrice-ricevitrice in una squadra che oltre alla superstar Paola Egonu può contare su numerose campionesse di valore assoluto. Nei pronostici l’Italia vale una medaglia: chissà che dopo tante delusioni, il vento non giri (anche con un pizzico di fortuna) facendola finalmente volare su un podio che è sempre mancato al movimento femminile.
Nicolò Martinenghi a TokyoCANOTTAGGIO, UNA FLOTTA TARGATA VARESE – Che a Varese si vada a remi è ormai un dato di fatto e le Olimpiadi non possono che confermare questa situazione. Sono ben sette i nostri atleti a Parigi, addirittura senza la “regina uscente” Federica Cesarini che non si è qualificata con il doppio leggero. Le velleità di podio non mancano: i più indicati sono il besozzese Gabriel Soares (con Stefano Oppo sul doppio PL) e il cadrezzatese Nicholas Kohl (con Lodo, Vicino e Abagnale sul quattro senza). Soares e Oppo hanno vinto la classifica di Coppa del Mondo ma devono fare i conti con tanti equipaggi sullo stesso piano, e l’oro di Cesarini insegna come nel doppio PL basti pochissimo a fare la differenza tra la vittoria e la delusione. Il quattro senza ha un grande carico di esperienza (a parte Kohl, sono tutti medagliati) da non sottovalutare in una competizione simile.
Chi parte “di rincorsa” è invece Nicolò Carucci: con il quattro di coppia sarebbe stato da medaglia quasi certa ma lo spostamento sul doppio ha cambiato le carte in tavola del 23enne della Canottieri Gavirate. Lui e Alessio Sartori sono senz’altro due talenti del futuro: vediamo se riusciranno a miracoleggiare anche nel presente. Sulla carta hanno invece meno possibilità gli otto (già un gran risultato per l’Italia aver qualificato sia l’ammiraglia maschile sia quella femminile): su uno c’è il tainese Davide Verità, sull’altro l’accoppiata formata da Linda De Filippis e Alice Codato. In gara però ci sono solo sette barche e sei andranno in finale: il primo obiettivo è raggiungibile, poi ci si giocherà tutto nella gara decisiva. Infine c’è Giovanni Codato che insieme ad Alice ha già fatto segnare un record: è la prima coppia di fratelli a gareggiare nei Giochi per l’Italia. Il suo “due senza” tutto lombardo, condiviso con Davide Comini, parte a fari spenti: l’obiettivo è la finale sfruttando un trend di crescita che mette l’Italia tra le barche outsider.
MAZZETTI E SOLLAZZO PRENDONO LA MIRA
Due carte importanti della spedizione varesina sono impegnate sulle pedane del tiro a segno. Hanno età, esperienze e discipline diverse ma la stessa voglia di ben figurare Riccardo Mazzetti e Danilo Sollazzo. Il primo ha 40 anni, è nato a Busto ed è un veterano della maglia azzurra visto che sarà per la terza volta ai Giochi: nella pistola 25 metri Mazzetti (Esercito) punta a migliorare l’ottimo sesto posto ottenuto a Rio de Janeiro e quest’anno ha già vinto un bronzo agli Europei.
Può quindi cogliere l’occasione così come Sollazzo (Carabinieri) che di anni ne ha solo 22, viene da Casorate Sempione ed è specializzato nella carabina 10 metri. Al netto della giovane età, può sperare in un risultato di grande prestigio visto che è già da tempo a livello dei migliori “senior” della sua disciplina.
GLI ALTRI: DA BETTO A TROIANI
Nel programma dell’atletica leggera spiccano i nomi di Pietro Arese e Virginia Troiani: il “torinese di Varese” è una delle principali frecce azzurre nel mezzofondo e punta alla finale dei 1.500 metri piani. La “gemella” di Busto Arsizio è invece in lizza per una maglia della 4×400 femminile, pronta a sfruttare un momento d’oro dell’atletica azzurra.
Un altro bustocco, ma d’adozione, è Nicola Bartolini: sardo d’origine, il ginnasta 28enne è tesserato per la Pro Patria Ginnastica e prenderà parte al concorso a squadre. Situazione simile per Susanna Pedotti, 20enne milanese impegnata con il team di nuoto artistico e formatasi a Busto Arsizio nella piscina “Manara”.
Infine Alice Betto, originaria di Cavaria con Premezzo e trapiantata a Roma: a 37 anni (e dopo la maternità) torna a calcare il palcoscenico olimpico nel triathlon a conferma di una longevità agonistica importante. Tesserata per le Fiamme Oro, vanta un 7° (individuale) e un 8° posto (staffetta) a Tokyo e proverà a sfruttare l’esperienza per migliorarsi ancora.
VERBANO: TRE “NUMERI UNO” IN GARA
Piccola ma molto significativa la delegazione del VCO a Parigi. L’Italia infatti punta forte sui due fenomeni del ciclismo, Filippo Ganna ed Elisa Longo Borghini, con il corazziere di Vignone che proverà a stupire su strada (crono) e su pista (quartetto) dove dovrà difendere l’oro di Tokyo. Longo Borghini è reduce dalla splendida vittoria al Giro d’Italia femminile ed è pronta a gareggiare con le altre stelle del firmamento mondiale. Infine dal lago arriva Carlo Tacchini che torna ai Giochi otto anni dopo Rio e ha in Gabriele Casadei il partner in crime per le specialità C1 1000m e C2 500m. Quest’ultima gara sarà la più attesa per il poliziotto di Verbania.
LEGNANO PUNTA SU ALZINI E GIANAZZA
Sono il pallanotista Tommaso Gianazza e la ciclista Martina Alzini i due atleti altomilanesi impegnati a Parigi in maglia azzurra. Il giovane centroboa mancino, in forza a Brescia, proverà a dare il proprio contributo a una squadra – il Settebello – su cui l’Italia punta forte per una medaglia. Meno facile il compito di Alzini che bissa la partecipazione di Tokyo ed è a disposizione dello staff tecnico sia su strada sia su pista.
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