C’è l’intesa tra sindacati e ministero sulla fiscalità per i “vecchi” frontalieri e il telelavoro
Con quella che viene definita dalle parti una “reciproca soddisfazione”, si chiude l'accordo che pone fine a una lunga discussione in materi
È stato salutato positivamente l’accordo trovato al ministero sui temi che riguardano il lavoro dei frontalieri in particolare su telelavoro e materie fiscali.
Si è svolto, martedì 23 luglio, al ministero di Economia e finanza l’incontro risolutivo con le organizzazioni sindacali in materia di frontalieri e telelavoro. Presenti alla riunione il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e, tra gli altri, Giuseppe Augurusa (Cgil Frontalieri), Rossella Marinoni (Cgil Nazionale), Marco Contessa (Cisl Frontalieri), Ignazio Ganga (Cisl Nazionale), Pancrazio Raimondo (Uil Frontalieri).
Con quella che viene definita nel comunicato finale “reciproca soddisfazione”, l’accordo pone fine a una lunga discussione in materia e prevede, tra l’altro, per i cosiddetti vecchi frontalieri dei comuni entro 20 chilometri il mantenimento del carico fiscale precedentemente in vigore.
Altre questioni trattate riguardano la retribuzione convenzionale e il contributo statale ai comuni, i cosiddetti ristorni. L’auspicio condiviso è che tale accordo possa essere recepito con urgenza sotto il profilo legislativo.
Mastromarino: “Positiva la ripartenza di un dialogo”
«Con questo accordo si è trovata una soluzione per quanto riguarda i frontalieri dei 72 comuni che erano vecchi frontalieri che la svizzera vuole riconoscere come nuovi. Positivo invece il riconoscimento del Governo – commenta Massimo Mastromarino, presidente dell’associazione comuni di frontiera -. Restano sul tavolo tante questioni da affrontare, a partire dalla tassa sulla salute, ma cogliamo come positivo il fatto che quantomeno sia ripartito il tavolo di confronto con il Governo e un dialogo che si era fermato da troppo tempo»
Soddisfatto il consigliere regionale Emanuele Monti
“Questo accordo rappresenta un passo fondamentale nella tutela dei diritti dei lavoratori frontalieri, specialmente per i residenti nei comuni entro 20 km dal confine – commenta il consigliere regionale leghista -. Il nuovo regime fiscale assicura il mantenimento delle condizioni precedentemente in vigore, offrendo così stabilità e certezza a migliaia di famiglie. Tutto ciò è il risultato di un dialogo costruttivo tra il governo e le parti sociali, dimostrando una forte volontà di proteggere i lavoratori italiani che operano oltre confine. È una vittoria per tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per raggiungere questo risultato.”
L’intesa prevede anche misure per il telelavoro, garantendo che i frontalieri che lavorano da remoto possano beneficiare delle stesse condizioni fiscali dei loro colleghi che si recano fisicamente al lavoro. Questo è particolarmente rilevante nell’era post-pandemica, dove il telelavoro è diventato una componente essenziale del mercato del lavoro.
“Ringrazio il Ministro Giorgetti – conclude Monti – per il suo impegno e la sua dedizione nel trovare una soluzione equa e sostenibile per i nostri frontalieri. Questo accordo rafforza la nostra economia e dimostra il valore del lavoro svolto dal nostro governo.”
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