Nubi di tempesta sul progetto dell’Ex Macello di Varese. Ma il sindaco ribadisce “riusciremo a concludere tutto”
A fare chiarezza sullo stato delle cose è stato il sindaco di Varese Davide Galimberti in una seduta di commissione congiunta Bilancio e Lavori Pubblici
Nubi tempestose si accumulano sul progetto dell’Ex Macello di Varese, che negli ultimi anni ha subito diversi cambi “in corsa”, sia organizzativi che in ordine ai finanziamenti.
A fare chiarezza sullo stato delle cose, è stato il sindaco di Varese, Davide Galimberti, che in una seduta di commissione congiunta Bilancio e Lavori Pubblici ha illustrato i nuovi piani per la riqualificazione dell’area.
Questo progetto, originariamente candidato ai fondi PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) «Ben prima dell’arrivo del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)» come ha ricordato il sindaco ai consiglieri, ha subito diversi cambiamenti, ma l’amministrazione mantiene salda l’idea di riqualificare l’area, anche se, probabilmente, in una forma un po’ diversa da quella iniziale.
DAL BANDO PINQUA AL PNRR: COSA E’ ANDATO STORTO
«Il governo aveva lanciato il bando PINQUA per migliorare le condizioni abitative in vari contesti, puntando a creare 10.000 nuovi alloggi in tutta Italia – ha spiegato Galimberti – L’amministrazione di Varese aveva avviato con successo un progetto di partenariato pubblico-privato, individuando un soggetto finale per la realizzazione del progetto».
Ma le cose sono cambiate “in corsa”, quando l’attuale Governo ha inglobato i fondi Pinqua in quelli del PNRR, che però avevano regole diverse: «Da una proposta di partenariato con il coinvolgimento dei privati, abbiamo dovuto rivedere molte questioni e impostazioni, soprattutto per quanto riguarda le scadenze» ha spiegato il sindaco Galimberti. «Nella proposta originaria non c’erano scadenze rigide, ma inserendo i fondi PINQUA nel contesto del PNRR, tutto è cambiato».
Ogni fondo del PNRR infatti deve essere utilizzato per progetti che si concludano al massimo nel 2026, una situazione che ha messo in difficoltà molte città (Ma,, fino ad ora, non Varese) e ha avuto un impatto significativo anche sul progetto dell’ex macello che, contrariamente a altre opere finanziate con il PNRR come Villa Baragiola o alcuni plessi scolastici, aveva un respiro più ampio.
Un recente decreto governativo ha poi introdotto una serie di adempimenti che hanno complicato la situazione per i partner privati coinvolti. «Per un privato, vedere cambiare continuamente le regole del gioco non è una cosa positiva» ha aggiunto il sindaco, che ha dovuto affrontare il problema dello “smarcamento” del finanziatore privato dal progetto, dopo tutte queste incertezze organizzative ed economiche.
Tra le incertezze c’era anche il rischio di definanziamento: «Inizialmente, sembrava che anche i fondi PINQUA potessero essere tagliati, anche se poi alla fine sono stati inclusi nel PNRR». Questo continuo “ping pong” di decisioni però ha creato incertezze, rendendo difficile per il partner privato designato adattarsi ai cambiamenti.
IL SUPERLAVORO DEGLI UFFICI DEL COMUNE PER NON PERDERE NULLA DEL PROGETTO ORIGINARIO
Nonostante queste sfide, il Comune di Varese prosegue con determinazione, e gli uffici tecnici del Comune stanno lavorando in modo da non “perdere pezzi” del progetto originario, che prevedeva la realizzazione di un intervento di social housing con un minimo di 36 alloggi sociali e la rifunzionalizzazione ad uso socio culturale della struttura storica dell’ex Macello con circa 4.000 metri quadrati di spazi ristrutturati messi a disposizione per servizi di interesse generale e pubblico, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali della comunità varesina e in particolare del quartiere Belforte. Un progetto che comprendeva anche un’area a parco pubblico e la riqualificazione del torrente Vellone.
I lavori principali sono quelli che riguardano il riadattamento del progetto in funzione del bando e della sua finanziabilità, in modo che possano di nuovo “quadrare i conti” anche senza un partner privato e con molto meno tempo per realizzare l’opera.
LE NOTIZIE POSITIVE: BONIFICA E SPOSTAMENTO DELLA RIMESSA DEGLI AUTOBUS
«Stiamo già lavorando sulla rinaturalizzazione dell’area – Ha detto Galimberti – Attualmente, è in corso la bonifica dell’area dell’ex macello, un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza e la sostenibilità del progetto. Quella della bonifica è già una notizia positiva, come anche quella dello spostamento della rimessa deigli autobus, che avverrà fra poco».
OBIETTIVO: CONVINCERE IL GOVERNO A SPOSTARE I TERMINI DEL PNRR
Per il resto: «Siamo in fase di riallineamento degli obiettivi – Ha concluso il sindaco – Con lo scopo di mantenere il più possibile del progetto originario. La prima cosa sulla quale è importante lavorare tutti insieme è di ottenere un prolungamento dei termini del PNRR, cosi da rendere più praticabile la possibilità di portare a termine l’intero progetto».
«E’ curioso come ogni volta che il Comune è in difficoltà chieda alle minoranze di lavorare unitariamente per un bene comune – ha osservato maliziosamente Stefano Angei, consigliere della Lega, che con il suo gruppo di cui è vice aveva chiesto la seduta di commissione odierna – Comunque, la verità è che non abbiamo ricevuto risposte chiare e definitive su un progetto così grande e impegnativo, come altre volte ci è capitato».
Una sfida difficile per l’amministrazione, e tenuta sott’occhio dalle minoranze, che solo il futuro dirà se avrà un esito felice per gli abitanti della zona oppure no.
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