Italia in black-out, colpa (anche) delle rinnovabili

Giuseppe Geneletti parte dal dato di fatto delle numerosi interruzioni elettriche di questa calda estate italiana per arrivare ad un'analisi più approfondita della rete elettrica sul territorio nazionale

Generico 12 Aug 2024

Il Palio Marinaro di Porto Santo Stefano del 15 agosto è una delle tradizioni più importanti delle vacanze della nostra famiglia, rappresentando l’apice dei festeggiamenti nella rinomata località turistica grossetana.

Così recita il poeta del Palio:
“Su queste sponde care alla memoria,
segnate dal paziente e secolare lavoro
della terra e del mare,
sotto l’alta benedizione dell’Assunta
rivive il PALIO MARINARO DELL’ARGENTARIO.
È qui che, a ogni cader del sole di Mezzagosto,
dispiegate al vento le bandiere dei Rioni
CROCE, FORTEZZA, PILARELLA e VALLE.
Un popolo intero, fedele, si raduna
per rinnovare l’antico patto con il mare
e affidare alla fortuna delle onde
le fatiche e le speranze dei propri figli.”

Anche quest’anno, dopo aver parcheggiato a circa 2 chilometri dal centro storico, ci siamo posizionati sulla banchina festosa dominata dal rione Valle, che aveva vinto lo scorso anno. Tra fumogeni da stadio e una palpabile emozione allo sparo del cannone, sono partiti gli equipaggi dei rioni per i 10 canonici bordi della competizione. È stata una gara testa a testa fino agli ultimi metri, vinta infine da Fortezza, che non saliva sul podio dal 2016.

Mentre ci mescoliamo alle migliaia di spettatori in marcia verso case, ristoranti e pizzerie per concludere la giornata, ci accorgiamo che qualcosa non va. Un cartello sul ristorante del porto dei pescatori dice “Chiuso per black-out”. Increduli, alziamo lo sguardo e notiamo che l’intero paese è privo di luce. Si vede ancora bene, ma è chiaro che c’è un problema. In effetti, dalle 9 del mattino manca la corrente. Un black-out che avrebbe fatto cancellare il Palio stesso, se non fossero arrivati due camion con gruppi elettrogeni d’emergenza. La corrente tornerà solo a mezzanotte. Danni ingenti, sia materiali (a 35 gradi, nessun congelatore può resistere a lungo) sia reputazionali.

Anche i telefoni non funzionano, e spesso nemmeno il servizio idrico, che è alimentato da autoclavi elettriche. Leggo le notizie a notte fonda da casa, dove fortunatamente tutto funziona (incluso ilnuovo condizionatore…). Sembra che quello dell’Argentario sia solo la punta di un iceberg in un sistema che è ormai alle corde. Di seguito, una lista dei casi degli ultimi giorni.

A Porto Santo Stefano, nel Monte Argentario, si sono verificati ripetuti blackout causati da unprelievo di corrente superiore alla capacità di distribuzione della rete Enel. Questo ha provocato notevoli disagi alla popolazione, specialmente nel giorno del Palio Marinaro. E-Distribuzione ha inviato una task force con gruppi elettrogeni d’emergenza e “power station” mobili per affrontare la situazione. Il problema è noto da anni, e Enel ha progetti per potenziare la rete, ma è in attesa deipermessi comunali per intervenire. L’iter per il rilascio delle autorizzazioni è ancora in una fase iniziale.

A Torre Annunziata, Napoli, un improvviso blackout ha colpito la fornitura di corrente elettrica. Secondo quanto riportato, il blackout è stato causato da uno “stress termico” dovuto a una richiesta eccessiva di energia durante il periodo. Il guasto è stato provocato dall’invecchiamento delle infrastrutture elettriche, in particolare dei cavi, che si sono surriscaldati e deteriorati a causa delle temperature elevate, interrompendo l’energia in tre cabine cruciali per la rete cittadina. L’Adusbef ha dichiarato che è inaccettabile che un’intera città venga messa in ginocchio da una rete obsoleta e scarsamente manutenuta, chiedendo risarcimenti per i cittadini e le attività colpite. Si è inoltre sottolineato che il diritto all’energia elettrica è fondamentale e deve essere garantito senza eccezioni.

A Vercelli, il “lunedì maledetto” ha visto due guasti sulla linea di distribuzione della media tensione, che hanno coinvolto qualche migliaio di utenze.

A Trieste, una parte della città è rimasta senza corrente nel pomeriggio del 15 agosto. Le segnalazioni sono giunte da viale D’Annunzio, via Donadoni, piazza Perugino, via Petronio, via della Tesa, largo Mioni e dalla zona di Montebello.

La mappa delle disalimentazioni di E-Distribuzione fornisce una visualizzazione delle interruzioni causate da lavori programmati per manutenzione e da guasti sulla rete. I dati riportano il numero di clienti interessati e il tempo previsto per il ripristino del servizio, aggiornato ogni 30 minuti. Non c’è area del Bel Paese che non abbia la sua croce.

I principali fattori che oggi determinano la necessità di investimenti nelle reti elettriche di distribuzione sono riconducibili all’enorme aumento dei punti di generazione da fonti rinnovabili non programmabili, all’elettrificazione dei consumi, alla sostituzione e modernizzazione delle reti obsolete (il 40% delle reti europee ha più di 40 anni), all’incremento della resilienza e all’automazione.

Per capire lo stato dell’arte, chiediamo chiarimenti agli esperti e leggiamo i piani di investimento di Terna. Il quadro non è rassicurante. Terna prevede di investire 10,8 miliardi di euro per sviluppare la rete elettrica nazionale nel suo Piano Industriale 2024-2028. Questo piano prevede una forte accelerazione nella realizzazione delle opere e delle autorizzazioni, con l’obiettivo di rafforzare ed espandere la rete e migliorare la capacità di interconnessione con l’estero. Gli investimenti mirano a garantire maggiore sicurezza, resilienza ed efficienza al sistema, tenendo conto della crescente integrazione di energia da fonti rinnovabili. Sono inclusi collegamenti sottomarini, risoluzione delle congestioni, incremento della capacità di trasporto e interconnessioni. Sono inoltre previsti investimenti per potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema, con l’obiettivo di raggiungere un valore di 30,6 miliardi di euro nel 2028. Terna svilupperà soluzioni tecnologiche innovative e digitali per creare nuove opportunità di business.

Per capire se tali investimenti sono sufficienti, ci affidiamo all’opinione di un esperto del settore, Gian Paolo Repetto, che sulla Rivista Energia si è così espresso a fine luglio: “In Italia, la crescente diffusione dei punti di generazione distribuita (ad esempio, 1,5 milioni di impianti rinnovabili collegati alla rete) ha concentrato le richieste di connessione in determinate
regioni, rendendo necessari interventi infrastrutturali per trasportare l’elettricità prodotta dove è necessaria. Inoltre, l’aumento dell’elettrificazione, trainato dal settore commerciale/residenziale e dalla mobilità elettrica, richiede investimenti anticipati per aumentare la capacità di integrare le rinnovabili e migliorare la resilienza. Le reti nazionali richiedono investimenti per circa 30 miliardi di euro entro il 2030, un terzo dei quali destinato all’ammodernamento. Nonostante l’aumento degli investimenti, il ritmo potrebbe essere insufficiente.”

In sintesi, il cambiamento climatico, la crescente richiesta di comfort e l’elettrificazione sono trend che stanno mettendo a dura prova la resilienza della rete elettrica. Anche le rinnovabili giocano un ruolo importante, poiché il rischio di blackout aumenta quando la produzione da fonti intermittenti come solare ed eolico supera il 30%.

“E Dio disse, ‘Che sia la luce’ e luce fu, ma la Compagnia Elettrica disse che avrebbe dovuto aspettare fino a Giovedì per l’allacciamento”, Spike Milligan.

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Pubblicato il 17 Agosto 2024
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  1. Avatar
    Scritto da Francesco93

    Andrebbe citato bene e integralmente l’articolo da cui si prende l’ultima frase che dà anche il titolo all’articolo.
    “… supera il 30% e il sistema elettrico nazionale è strettamente integrato con quelli attigui.”
    Quindi le rinnovabili sono una condizione di blackout insieme all’essere dipendenti da stati attigui cosa che riduce la flessibilità.
    Tuttavia l’articolo mischia i blackout per il motivo sopra con quelli da sovraccarico dovuti a surriscaldamento dei cavi (indipendenti da rinnovabili)

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