Una vita a servizio dell’ultimo Conte, festa per i 98 anni di Iride, memoria storica di Castiglione
Sindaco, assessori e tanti cittadini hanno festeggiato il 98esimo compleanno di Iride Antognazza, vecchia custode del palazzo del conte Lodovico Castiglioni e ora memoria storica del borgo. Ancora lucida e felice dell’affetto ricevuto, ama raccontare di quello che fu il suo lavoro a servizio del Conte
Quando parla, insieme alle parole si lascia sfuggire un sorriso.
Tanti sono infatti i ricordi legati ad una vita di lavoro a servizio dell’ultimo conte castiglionese, Lodovico Castiglioni.
Iride Antognazza, memoria storica del borgo, ha compiuto ieri, 25 agosto, 98 anni e, immediato, è arrivato l’affetto dei suoi concitadini e delle Autorità, con il sindaco Giancarlo Frigeri e la Giunta accorsi per omaggiarla.
La signora Iride ha accolto con gioia l’abbraccio dei castiglionesi: tutti in paese conoscono il suo volto grazioso e sono soliti incontrarla quando passeggia intorno al museo Branda Castiglioni. Volentieri si ferma per qualche chiacchiera e risponde volentieri a curiosità su cos’avveniva quando il palazzo era abitato dall’ultimo suo proprietario, discendente del Cardinale Branda Castiglioni.
Iride Antognazza con l’assessore Valle e il sindaco FrigeriDel resto, lei, fra quelle mura, ci ha trascorso una vita, come custode e dipendente del Conte: fu lui in persona a volerla assumere e a chiederle di restare anche quando – dopo la giovinezza – si innamorò e decise di sposarsi.
«Ho iniziato a lavorare alla Mazzucchelli (la storica azienda fondata nel 1906 e rimasta una delle realtà industriali più attive in provincia di Varese, ndr), ma il Conte mi domandò di licenziarmi e dedicarmi al lavoro nel suo palazzo – racconta la signora Iride, aprendo la porta dei ricordi – Accettai e le mie giornate iniziarono ad essere impegnate nella cura degli spazi e nell’organizzazione delle attività del Conte».
«Il palazzo era sempre aperto agli ospiti del Conte e –aggiunge la neo 98enne con una espressione divertita – che gran lavoro quando decidevano di giocare “al tennis”, a preparare il campo e disegnare le righe».
Un po’ in dialetto, un po’ in italiano, Iride Antognazza svela i retroscena e i dettagli di una vita completamente dedicata all’autorità del Conte, ma anche di una relazione con il suo datore di lavoro sempre all’insegna del rispetto e della stima reciproca.
«Quando incontrai il mio Sebastiano – svela con gli occhi pieni di sentimento – e decidemmo di sposarci, il Conte mi disse chiaramente che desiderava restassi a suo servizio, rimanendo nel palazzo a vivere e accogliendo quello che sarebbe stato mio marito. Infatti i miei due figli, Franco e Mino, sono nati lì. E come abbracciava il mio Sebastiano, passandogli il braccio intorno alle spalle: siamo sempre stati trattati bene dal Conte e da tutti».
Dettagli di una vita personale che, grazie alla generosità di Iride, diventano bagaglio prezioso per la comunità di Castiglione: grazie all’ultima custode del palazzo di Lodovico Castiglioni, ci si può infatti appropriare di dettagli su usanze, costumi e caratteri di coloro che affollavano le stanze ora trasformate in un apprezzato museo.
Il palazzo del Conte, ora museo Branda CastiglioniLa vita dell’ultimo Conte è strettamente legata a ciò che avviene tutt’oggi: il Palio dei Castelli, infatti, che richiama ogni anno migliaia di turisti e visitatori, nacque grazie alla Pro loco, fondata il 16 settembre del 1972 da un gruppo di persone insieme al conte Lodovico Castiglioni. A lui e all’imprenditore Franco Mazzucchelli si deve inoltre la nascita della Polimero Arte.
Della carismatica figura che tanto incise sulla vita del paesino, dunque, parecchio si può conoscere grazie alla signora Iride.
Auguri di cuore a questa cara 98enne, memoria storica del borgo della Valle Olona e sorriso accogliente per chiunque la incontri.
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