Gray e Akobundu si sentono già varesini: “Bella città, e che spinta dal pubblico”
L'ala e il pivot si sono presentati alla stampa. L'ex Bamberg: "Mi piace essere leader e vivere la comunità in cui mi trovo". Il nigeriano: "La mia velocità per affrontare i centri più potenti. La gente tifa per noi anche dai balconi e al supermercato"
Esperienza l’uno, freschezza l’altro. Justin Gray e Kaodirichi Akobundu-Ehiogu sono i primi nuovi acquisti della Openjobmetis a presentarsi ufficialmente al pubblico “a parole”, dopo avere mostrato un accenno delle proprie qualità in campo nell’amichevole in famiglia di venerdì 23 agosto.
Americano il primo, nigeriano – ma cresciuto negli USA – il secondo, sono stati “comodi ospiti” dello sponsor Divani&Divani che da alcuni mesi è partner della società biancorossa. Mettendo in luce una certa propensione comune al volersi calare nella realtà – nella fattispecie Varese – in cui si ritroveranno a giocare fianco a fianco.
Alle spalle esperienze differenti: Gray, che è sposato e conosce l’Europa per le sue diverse esperienze passate (Gran Bretagna, Portogallo, Grecia, Germania; prima volta però in Italia) dovrà essere uno dei leader del gruppo. Una sorta di guida “sportiva e turistica”: «Tra i miei compiti c’è quello di portare un po’ di esperienza: compagni e allenatori con cui ho lavorato in passato mi hanno dato una propensione alla leadership che voglio portare in tutti gli ambiti della squadra, in campo e in spogliatoio». E poi: «In ogni città, in ogni contesto dove sono stato mi piace vivere la comunità in cui mi sono trovato: passeggiare per la città, provare i ristoranti, fermarmi nei parchi. Sono già un riferimento per alcuni compagni che mi chiedono dove andare».
Dal canto suo Akobundu-Ehiogu vive la seconda esperienza europea dopo quella breve in Germania nella scorsa stagione. E sa già di doversi confrontare con giocatori che avranno – spesso – caratteristiche fisiche opposte alle sue nelle battaglie sotto canestro. «Un fisico come il mio ha vantaggi e svantaggi – risponde a chi gli chiede del confronto con pivot pesanti e stazzati – io sono più veloce di quel genere di lunghi, cerco di prendere posizione prima dell’inizio dell’azione, di usare i miei piedi rapidi per metterli in difficoltà. Sicuramente la fisicità di altri pivot si farà sentire ma le mie caratteristiche particolari mi hanno aiutato in passato per reggere il confronto. Del resto sono arrivato a 13 anni negli USA, ho iniziato tardi a giocare e quindi ho dovuto lavorare più sodo degli altri: questo mi ha aiutato anche a crescere».
Anche Kao ha iniziato a prendere contatto con il mondo varesino che lo ha colpito piacevolmente. «La città è bella e ricca di natura come ha detto Justin – prosegue – ma mi ha colpito soprattutto l’accoglienza della gente. Ci sono tifosi che mi riconoscono e mi fermano per strada o al supermercato per salutarmi. E poi mi è capitato che una famiglia mi ha visto dal balcone e ha intonato i cori di Varese per sostenermi: una cosa eccezionale».
Gray e Kao con lo staff del punto vendita di Divani&Divani in viale BelfortePrima di firmare per la Openjobmetis, Justin Gray ha chiesto referenze a due figure note da queste parti. «Davide Moretti per me è come un fratello e ci sarebbe piaciuto giocare ancora insieme qui. Quando lui è arrivato all’università (in Texas) io avevo il compito di introdurlo nella vita del college e della squadra. Nel momento in cui gli ho chiesto notizie su Varese mi ha parlato in modo molto positivo. E lo stesso ha fatto Tariq Owens con cui non sono stato compagno di squadra a Texas ma che conosco perché d’estate ci alleniamo spesso insieme».
Entrambi i nuovi arrivati, infine, esprimono un giudizio positivo sul modo di giocare scelto da Varese e sull’impatto con Hermann Mandole. «Il coach mi ha chiesto di essere un giocatore più completo e non solo un “3&D”, uno dedito a triple e difesa» spiega Gray. «Con Mandole abbiamo concordato per prima cosa di sfruttare al meglio il precampionato per arrivare più pronti alle partite che contano e per capire in quale modo le mie qualità possono risultare utile ai compagni – chiude Akobundu – Sarà bello giocare in velocità, con azioni rapide e con un giocatore come Nico che sa metterti nelle migliori condizioni per rendere al meglio».
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