Alberi secolari? “Ecoballe, cinquant’anni fa lì c’erano campi”
Mentre il presidio in via Curtatone è ormai a quasi un mese di attività, il sindaco Cassani contrattacca con un nuovo video che mostra anche le immagini aeree del bosco in passato, contestando alcune affermazioni e citando anche un taglio parziale nel 2015
Alberi secolari? «Ecoballe di finti ambientalisti, lì cinquant’anni fa non c’era niente». Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani risponde in modo duro alla protesta in via Curtatone, alle varie voci del presidio che riunisce Comitato Salviamo gli alberi, ragazzi del gruppo Tanuki, altri comitati e voci del mondo ambientalista.
La nuova risposta ai manifestanti (che contestano l’abbattimento del bosco, che sarà sostituito da un polo scolastico unico per due quartieri) è affidata ad un video su Instagram. “Smascheriamo le fake news” il titolo. Vengono prese una serie di affermazioni e in particolare in riferimento all’età del bosco: se infatti c’è chi – nelle varie dichiarazioni – ha parlato anche di «alberi centenari» (esagerando), Cassani posta le immagini aeree dell’area dell’attuale bosco nel tempo.
Le immagini del “volo GAI” – che fotografò tutta Italia dall’alto a inizio anni Cinquanta, per documentare i danni di guerra – restituiscono l’aspetto della zona nel 1954, quando tra Gallarate e Cajello c’erano solo terreni arativi, coltivati. L’altra data usata da Cassani è quella del 1975, dove si nota un progressivo rimboschimento: di lì a poco sarebbero arrivate le nuove case popolari, quelle più moderne, e il terreno venne convertito man mano a bosco “compatto”.
Sono queste immagini che fanno dire a Cassani che il bosco non è antico e definire dunque alcune affermazioni «fake news».
Il sindaco poi polemizza con Cinzia Colombo, attivista oggi in via Curtatone e in passato assessora all’ambiente: lo fa postando la foto aerea del 2015 (immagine di apertura dell’articolo), in cui si notano i segni di un parziale abbattimento del bosco nella porzione più a Nord, con l’esclusione dello “spigolo” Nord-Est, dove si trovano le piante di più alto fusto e pregio. «Com’è che quando lei era assessore hanno tagliato tutto quel bosco immagino pieno di ghiri, ricci, caprioli e volpi e lei non si è accorta di nulla?»
Da ultimo il video dei social di Cassani confronta l’area di via Curtatone con lo sfregio profondo creato nei boschi del Parco del Ticino dalla nuova ferrovia per Malpensa. Oggi il comitato Salviamo la brughiera (nato per contrastare il progetto della ferrovia) è anche uno degli animatori della protesta in via Curtatone, ma Cassani contesta che negli anni scorsi non ci siano state azioni eclatanti: «Non hanno fatto neppure un minuto di presidio».
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Secolari o no è una delle poche aree rimaste intoccate dalla urbanizzazione selvaggia dell’alto milanese. Basta aprire Google Maps, mappa satellitare per rendersene conto.
Visto che il verde ne parliamo benissimo ma poi non esitiamo a ridurlo sempre di più di anno in anno potrebbe la attuale giunta per par condicio e completezza di informazione fornire una lista delle attuali aree dismesse, da riqualificare con tanto di superficie in m2 e posizione geografica.
Credo che i cittadini debbano essere a conoscenza di tutte le motivazioni che spingono a radere al suolo degli alberi, come per esempio la mancanza oggettiva ed evidente di altre aree dove edificare.
Non penso sia l’età degli alberi a decretare l’opportunità di abbatterli o meno…
NON vanno abbattuti, punto.
Mi accodo ancora una volta al commento del signor Felice.