Gallarate, il Piano della Mobilità Sostenibile al capolinea. Lo studio finisce in un cassetto
In consiglio comunale bocciata la richiesta di dare il via libera entro tre mesi. Nella discussione emerge che non sarà mai approvato: "Troppi costi". Le minoranze: "Sicurezza stradale si fa con programmazione, non interventi a spot
«Teniamo buoni spunti e suggerimenti, ma non approveremo il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile».
La maggioranza di Gallarate boccia definitivamente il Pums, lo strumento di programmazione per cui era stato commissionato uno studio preliminare ma che – dice il sindaco – è troppo impegnativo.
Da tempo sul punto incalzava l’opposizione, che chiedeva aggiornamenti su quello strumento, considerato fondamentale per pensare una strategia per la sicurezza stradale, a fronte di una situazione in cui sono frequenti incidenti con feriti (e talvolta morti), da un periodo più o meno lungo (sul tema c’è stato scontro nei mesi scorsi).
Le minoranze unite – PiùGallarate, Pd, Città è Vita, Lista Silvestrini, Obbiettivo Comune – hanno riportato il tema in aula con una articolata mozione (una proposta di impegno politico) sulla sicurezza stradale che metteva appunto al centro – anche – l’approvazione del Piano Mobilità Sostenibile in tempi certi.
«Sento il dovere di appellarmi al buon senso di voi consiglieri di maggioranza, al buon senso dell’assessore che nel 2022 chiedeva di analizzare i dati» ha detto Sonia Serati (PiùGallarate) ricordando la precedente discussione in aula sul tema. «Un segnale di buon senso, quello di allora dell’assessore, ma oggi non ha più senso rinviare di mese in mese la decisione».
La maggioranza però ha una visione diversa e sostanzialmente ha argomentato che si può procedere per successivi, singoli interventi, correttivi o dove si presentino situazioni evidenti di pericolo. «Non è che Gallarate è ferma perché non c’è un Pums, gli interventi sono quotidiani, nuove rotonde, posti disabili, progetti di sicurezza, tutta una serie di azioni quotidianamente» ha detto l’assessore Sandro Rech.
Alla fine il sindaco Andrea Cassani ha comunque chiarito che non c’è intenzione di proseguire sul Pums, di approvare uno strumento di rporgrammazione unitaria: «Avendo visto questo documento abbiamo compreso perché il Legislatore non impone di approvare necessariamente questo tipo di documenti. Rischia di essere una lettera di desideri, con previsioni di piste ciclabili messe non si sa bene come per requisiti di mobilità».
Il timore è legato agli interventi proposti: «Ovviamente il Pums non prevede preventivi di tutti i lavori da fare, ma è un piano, credo, che prevederebbe opere da oltre 20 milioni di euro, costi non sostenibili. La maggioranza consiliare ha deciso di tenere buoni alcuni spunti e suggerimenti anche nella mozione, ma approvare un Pums che contiene ciclabili disegnate qua e là non ci sembra responsabile»
«Non è realizzabile, inutile gravarci di uno strumento che costa caro» ha ribadito Luigi Galluppi, di Centro Popolare Gallarate, unica voce espressasi dai banchi dei consiglieri di maggioranza.
Una apertura Galuppi ha fatto su altri «spunti da verificare», come «la possibilità di inserire dissuasori di velocità» su alcune strade, interventi fino ad oggi frenati dalle interpretazioni degli uffici (ma il funzionario contrario è andato in pensione e si aprono spiraglio). «Mi impegnerò che queste cose si affrontino nelle commissioni competenti». Quanto ad un’altra proposta – le “strade scolastiche” in orari di entrata e uscita degli studenti – c’è un’apertura di massima, «dove i comitati genitori vogliono impegnarsi», come a Sciarè e Cedrate. Non però un’azione di promozione diretta dall’amministrazione, laddove invece le minoranze chiedevano un impegno più convinto.
La bocciatura definitiva del Pums è stata fortemente criticata dalle minoranze.
«La sicurezza stradale può essere garantita solo con una adeguata programmazione, seria, di una mobilità urbana e non da interventi emergenziali e fatti a casaccio, non lungimiranti perché rispondono ad esigenze che si presentano di volta in volta» ha detto Michele Bisaccia (Lista Silvestrini).
«Apprezziamo le aperture fatte dal consigliere Galluppi, avremmo apprezzato una proposta di emendamento alla mozione» ha aggiunto Giovanni Pignataro, il consigliere Pd che più di tutti si è speso sul tema della sicurezza stradale e della ciclabilità.
Di fronte alla chiusura sul Pums, Pignataro ha ribattuto che «pianificare non vuol dire prendere impegni di spesa», ma immaginare strategie di lungo periodo, da concretizzare poi nel tempo, senza rimanere in balia delle esigenze contingenti. Il consigliere dem ha anche allargato lo sguardo: «Sembra che questa maggioranza abbia una inspiegabile allergia alla programmazione, molti strumenti sono scaduti dal 2018».
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