Liuc a New York, missione compiuta
Nella Grande Mela per annunciare un nuovo master sul made in Italy, un altro chapter a Dubai e il consolidamento dei rapporti con Stevens School of Business
Lo showroom Boffi/DePadova, nel cuore di Soho, ha fatto da cornice all’incontro organizzato a New York dall’Università Liuc lunedì 30 settembre 2024.
Un momento particolarmente importante, un meeting nel segno del made in Italy, per consolidare la presenza Liuc nella Grande Mela dove il chapter degli Alumni LIUC, inaugurato un paio di anni fa, dimostra il rapporto consolidato tra l’Università e i suoi laureati. A testimoniarlo è stato l’intervento di benvenuto di Andrea Oggioni, Chapter Leader – North America e partner di Funaro & CO, sempre pronto a creare contatti per offrire possibilità di stage agli studenti Liuc e di Alex Alberio, delegato all’Internazionalizzazione per gli Alumni.
New York, dunque, quale location prestigiosa per tornare a far visita al chapter e da qui presentare le novità made in LIUC, una business University creata proprio per il business, oggi ancora più spinta in tal senso con il rebranding appena avvenuto. Ma non solo.
Mentre il CEO di LIUC Richard Arsan ha ricordato origini, storia e mission di «una scuola di business unica, fondata da imprenditori visionari per promuovere e insegnare una gestione efficace con cura e passione, difendendo sempre la centralità dell’individuo», lo sguardo è andato anche al futuro prossimo. Tra gli annunci di Liuc Alumni – presieduta da Luca Cremona – l’apertura di un chapter anche a Dubai che va ad aggiungersi a quelli di Londra e Bruxelles già attivi, mentre l’anno prossimo sarà la volta di un nuovo capitolo in Svizzera e a Singapore.
Al rettore eletto Anna Gervasoni il compito di presentare il lancio del master universitario di primo livello “Strategie per le imprese del Made in Italy”, straordinaria novità didattica, al via nel 2025, in collaborazione con Pambianco, senz’altro di interesse per i manager delle prestigiose aziende italiane negli Stati Uniti, presenti il 30 settembre in Greene Street.
Di rilievo, inoltre, la tavola rotonda sul “Made in Italy negli Usa” con gli interventi di CEO, CFO e COO negli States: Marco Martinoli, per Boffi; Ruggero Caterini, Dolce & Gabbana; Sandro Gastaldi, Illy; Filippo Gremese, Robopac e Francesco Marciandi, di Branca.
L’occasione del viaggio negli Usa è valsa, non da ultimo, la visita alla Stevens School of Business dove Anna Gervasoni e Richard Arsan hanno incontrato il Dean Gert-Jan de Vreede consolidando e arricchendo l’accordo di Doppio Titolo tra la Liuc e l’Istituto newyorkese.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Albi.63 su A Pietro Broggi la borsa di studio della Famiglia Legnanese
Felice su Entro il 2025 Beko chiuderà gli stabilimenti di Comunanza e Siena. A Cassinetta taglierà i frigoriferi: 541 esuberi
malauros su Hanno 15 anni i tre ragazzini denunciati per il rogo all’azienda agricola di Voltorre
elenera su Ritrovato vivo ma ferito il malnatese disperso in Val Grande
elenera su "Non si potrebbe mettere questo cartello in mezzo alla rotonda di largo Flaiano a Varese?"
ccerfo su Don Marco Casale, neo-pastore di Gavirate: insieme è più bello
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.