A Varese una tavola rotonda sul diritto di cittadinanza: organizza il PD
In prima fila nel dibattito Nadira Haraigue della Segreteria regionale del PD, Manuela Lozza Segretaria di PD Varese ed Helin Yildiz, Consigliera Comunale delegata alla multiculturalità
Si intitola “Diritto di Cittadinanza” il prossimo evento organizzato dal Partito Democratico di Varese e si terrà sabato 19 ottobre alle 11 presso la Sala Varesevive di Via Lonati.
Si tratta di una tavola rotonda aperta che vuole sfruttare il momento di confronto nazionale sul tema della cittadinanza per approfondirlo maggiormente. In prima fila vi saranno Nadira Haraigue (della Segreteria regionale del PD), Manuela Lozza (Segretaria del PD Città di Varese) ed Helin Yildiz (Consigliera Comunale a Varese e delegata alla multiculturalità).
Dopo la loro introduzione, che illustrerà brevemente la posizione del PD sull’argomento, il dibattito sarà aperto anche ai rappresentanti delle altre forze politiche e delle associazioni che si occupano del tema, e infine anche alle domande del pubblico.
«L’evento mira a mantenere vivo il dibattito su un tema che ogni tanto torna di moda, ma poi non si fa mai nulla – ha sottolineato Manuela Lozza, segretaria cittadina del PD. – Vuole anche promuovere una riforma sull’argomento che rispecchi la nuova realtà sociale di Varese, e del resto d’Italia, molto più multiculturale».
Il punto di partenza è il referendum a cui anche il PD ha aderito: «La riforma della legge sulla cittadinanza abbraccia diverse modalità per ottenerla, ma ora siamo tutti concentrati sulla naturalizzazione, perché è questo il punto centrale del referendum, non proposto da noi, ma al quale abbiamo aderito – sottolinea Helin Yildiz – In Italia si ottiene la cittadinanza per “ius sanguinis”, che prevede che i figli di genitori italiani, dovunque nati, possano richiedere di diventare italiani, mentre lo “ius soli” è previsto ma con un iter complesso: la cittadinanza può essere richiesta solo a 18 anni, dimostrando con prove scritte di essere stati in Italia per tutti e 18 gli anni in maniera continuativa. E infine tramite la naturalizzazione, dopo un minimo di 10 anni in Italia. Il referendum chiede di dimezzare i tempi di questa ultima opzione, anche perché dopo gli anni di permanenza in Italia sono necessari ulteriori requisiti da presentare e, alla fine, passano altri 4 anni prima di ottenerla effettivamente. È importante che l’argomento sia tornato sotto i riflettori: la normativa dovrebbe adattarsi a una società in forte cambiamento come quella italiana. La naturalizzazione riguarda quasi 2 milioni e mezzo di persone, perché se i genitori ottengono la cittadinanza italiana, a cascata la ottengono anche i loro figli».
L’appuntamento per la discussione di questo argomento è fissato per sabato 19 alle 11 alla Sala Varesevive in via Lonati. Non si tratta però dell’unico evento da loro organizzato: tra i prossimi incontri del PD di Varese ne è previsto infatti a novembre uno sull’emergenza sociale, partendo dai tagli del governo ai servizi degli enti locali, m entre per l’inizio del 2025 è in fase di organizzazione un dibattito sul premierato.
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