Intitolazione di un luogo di Busto Arsizio a Sergio Ramelli. Il Pd Maggioni: “Prima si crei una memoria condivisa”
Il capogruppo dei democratici chiede a Fratelli d'Italia di riconsiderare la mozione che verrà votata nel prossimo consiglio e di avviare "un progetto di memoria storica e politica sugli anni di piombo" e poi scegliere una figura meno divisiva
Tra i vari punti che il prossimo Consiglio Comunale di Busto Arsizio dovrà affrontare ci sono decisioni importanti quali il nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti urbani ma il Pd non vuole che passi in secondo piano la mozione proposta da F.lli d’Italia per l’intitolazione di un luogo pubblico a Sergio Ramelli, giovane legato alla destra extraparlamentare, assassinato barbaramente nel 1975 da altri giovani della sinistra extraparlamentare. Una pagina buia degli anni di piombo che torna in auge con questa proposta della destra che ha già suscitato polemiche nelle scorse settimane.
Il consigliere comunale Maurizio Maggioni, capogruppo del Pd in consiglio sottolinea: «Nessuno dei consiglieri di minoranza ha rifiutato che si debba ricordare la vicenda di una vita giovane, spezzata da una violenza assassina ed allo stesso modo nessuno vuole evitare di ricordare tutte le vittime che hanno perso la vita a causa di una strategia della tensione che ha provocato stragi ed uccisioni insensate, tra persone comuni, Agenti di Polizia, Carabinieri e Magistrati».
Secondo Maggioni «la proposta di F.lli d’Italia non è solo parziale, come se l’aggiunta di una qualche altra vittima a cui dedicare un luogo vicino, favorisse una memoria “condivisa”. E’ soprattutto reticente e volutamente silenziosa circa il fatto che lo scatenarsi delle violenza di quegli anni, dal 1969 a metà dell’80 , è stato favorito dall’ideologia fascista, che nelle stragi di chiara matrice nera cercava la giustificazione di un’involuzione autoritaria, e dalla ideologia brigatista che inneggiava alla rivoluzione armata di un proletariato che mai l’ha seguita».
Secondo l’esponente del Pd occorre che «per un corretto ricordo delle vittime, tutte, ci deve essere una chiara condanna di queste ideologie, che sono state rifiutate dalla maggior parte del popolo italiano e dai partiti che hanno difeso unitariamente la Costituzione Italiana. Sarebbe costruttivo, viceversa, il ricordo anche delle diverse storie personali, quando si traducesse in un rifiuto sempre più consapevole dell’ideologia fascista e brigatista e dei danni sociali, culturali e politici che possono provenire dalle spinte autoritarie ed antidemocratiche».
Per questo il Pd chiede al Consiglio Comunale di riconsiderare la proposta di F.lli d’Italia, «e di favorire un progetto di memoria storica e politica sugli anni di piombo e , se si vuole procedere comunque ad un’intitolazione, che lo si faccia o a favore di tutte le vittime o di una figura che abbia dedicato la vita alla difesa delle istituzioni. Ci auguriamo che comunque che non si approvi un’operazione, che nei termini impostati da F.lli d’Italia, si prospetta divisiva attorno al tema primario dell’ adesione ai valori democratici».
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