Monteviasco festeggia San Martino e non vuole arrendersi
Grazie all'impegno delle associazioni del villaggio e del Cai Luino molte persone hanno potuto raggiungere il paesino ormai isolato da anni. Un momento di festa che richiama anche l'attenzione sul problema della funivia ancora ferma
A San Martino, quando già le ombre dei monti si allungano per buona parte della giornata e annunciano i mesi freddi, a Monteviasco si vive – ogni anno – un momento in cui la piccola comunità del villaggio torna a riunirsi, per festeggiare il patrono.
È anche un pezzo di quello sforzo che viene portato avanti da residenti, associazioni, escursionisti affezionati per tenere vivo il borgo, isolato ormai da anni, dal 2018, quando un grave infortunio mortale ha portato alla sospensione del servizio della funivia, unico accesso “meccanizzato” al paese altrimenti raggiungibile solo a piedi.
Anche quest’anno il Cai Luino ha organizzato un’escursione insieme, la risalita dei milleduecento gradini attraverso le faggete dai colori autunnali, antichi alpeggi e la gorgogliante valle del torrente Viaschina.
Le associazioni di Monteviasco “Borgo in fiore” e Gruppo Alpini di Monteviasco hanno anche offerto la possibilità di salire e scendere in elicottero, per celebrare il patrono e insieme «per onorare i caduti di Monteviasco nel periodo delle due guerre mondiali».
Dopo la Santa Messa sono state distribuite caldarroste, vin brulè e le Frittelle di San Martino, in onore al santo contitolare, con San Barnaba, della parrocchiale del paesino, un tempo abitato soprattutto da contadini e allevatori, oltre che da persone che vivevano dell’economia forestale.
Dal Dopoguerra Monteviasco ha potuto vivere anche di turismo, forte di quella condizione quasi unica di paese abitato ma non raggiunto da strade. Contributo fondamentale è stato quello della funivia inaugurata nel 1989, oggi ferma per una complessa vicendaburocratico-amministrativa. E così anche San Martino a Monteviasco diventa occasione per rilanciare l’appello alle istituzioni perché l’impianto riapra, dando di nuovo ossigeno al villaggio e consentire di non disperdere la comunità.
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