Palpeggia la collega sul posto di lavoro, condannato a 2 anni per violenza sessuale

Parte offesa una lavoratrice classe 1996 che ha avuto il coraggio di denunciare. Per l’imputato, 61 anni, anche pene accessorie: dovrà risarcire la vittima

palpeggiamento apertura

Ammonta a due anni la condanna pronunciata martedì 12 novembre dal Collegio di Varese per il reato di violenza sessuale ai danni di una lavoratrice di un’azienda di un centro alle porte di Varese.

Per quei fatti l’accusa aveva chiesto 7 anni al termine di un processo lungo e durante il quale non sono mancati anche momenti di particolare emozione nel corso delle deposizioni dei testimoni e della parte offesa, una ragazza di neppure trent’anni al momento dei fatti contestati che risalgono al 2021, in epoca Covid.

L’uomo, 61 anni con mansioni di caporeparto svolgeva anche funzioni sindacali. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe approfittato del suo ruolo per cercare di baciare la ragazza (leggi l’articolo “mi chiamava Bambi) abbassandole la mascherina, episodi cui sarebbero seguiti palpeggiamenti e pesanti battute lontano da occhi indiscreti.

La parte offesa si era costituita parte civile con l’avvocato Luca Carignola. La difesa (avvocato Fulvio Anzaldo) aveva chiesto l’assoluzione. Alla lettura della sentenza erano presenti diverse maestranze della ditta. La sentenza di condanna, di fatto al minimo della pena per il contenuto dell’ultimo comma dell’articolo 609bis “violenza sessuale”, dispone anche per l’imputato pene accessorie (interdizione perpetua a tutela, curatela e amministrazione di sostegno), e un risarcimento che l’imputato dovrà pagare e che ammonta a 5 mila euro.

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Novembre 2024
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