“Non viviamo più”: la denuncia di una coppia gay di Varese perseguitata con insulti omofobi dai vicini
L’avvocato della coppia sta cercando di ottenere la riunione di tutte le denunce, 20, in un unico procedimento
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Una storia di vicinato cominciata con buongiorno e buona sera, e finita con insulti omofobi del tenore di «Fr… di merda».
Da una parte della strada vivono una coppia unita da un legame affettivo diventato unione civile nel 2021. Dall’altra una famiglia scomposta in tre unità abitative. I vicini litigano inizialmente per una servitù di passaggio, e successivamente la coppia omosessuale viene presa di mira prima con danneggiamenti e dispetti, violazioni di domicilio e diffamazioni.
Poi con insulti omofobi pesantissimi contro i quali le parti offese hanno nel giro di tre anni presentato 20 denunce, una sola delle quali finisce a processo, ma per danneggiamento. Ne rimangono 17 (due archiviate) che la coppia tramite il legale Marco Orrù chiede vengano unificate sotto un unico processo per stalking. Ma questo ancora non avviene.
«Siamo disperati, non viviamo più. Il peggio è che nessuno ci ascolta e adesso veramente non sappiamo più cosa fare. Sono tre anni che chiediamo di essere tutelati, come è diritto di ogni cittadino. Ma non abbiamo avuto alcuna risposta efficace da parte delle istituzioni. È giusto arrivare al punto di lasciare una casa perché si è perseguitati? A questo siamo arrivati», spiegano le due parti offese che non intendono svelare la loro identità per questioni di privacy, né il paese chiedono di rendere noto: si tratta di un piccolo centro residenziale alle porte di Varese e di competenza territoriale della Procura di piazza Cacciatori delle Alpi. «Siamo in questa casa dal 2017», spiegano.
«Tre anni fa abbiamo iniziato a subire atti persecutori dai vicini di casa. Abbiamo chiesto aiuto, ci siamo rivolti alle forze dell’ordine e alla magistratura. Le segnalazioni sono state continue: violazione di domicilio, violazione della privacy, aggressioni verbali, danneggiamenti e un atteggiamento omofobico costante. Siamo arrivati a circa venti denunce, che ad oggi, nonostante diverse richieste da parte del nostro legale, non sono mai diventate un procedimento per stalking. Tutto questo ci sta rendendo la vita impossibile, costringendoci a lasciare casa e scappare».
L’avvocato della coppia sta cercando di ottenere la riunione di tutte le denunce in un’unico atto di accusa contro i vicini di casa «che col loro atteggiamento hanno causato una pesante modificazione dei comportamenti di vita dei signori, uno dei quali ha avuto problemi di salute che gli hanno prodotto un’invalidità molto grave». Una situazione talmente pesante da spingere i due residenti a valutare l’ipotesi di cambiare residenza nonostante per l’acquisto della casa sia stato acceso un mutuo.
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