È morto il fotografo Oliviero Toscani

Era affetto da una grave patologia. Aveva 82 anni. L’annuncio da parte dei famigliari in una nota

oliviero toscani

È morto a 82 anni il fotografo milanese Oliviero Toscani: era affetto da una grave patologia.  Lo hanno annunciato i familiari in un breve comunicato stampa riportato dall’agenzia Ansa.

«Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia.Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali», si legge nella nota firmata dalla moglie e dai figli.

Oliviero Toscani, nato nel 1942 a Milano, è stato un fotografo e creativo italiano noto per le sue campagne pubblicitarie provocatorie, soprattutto per Benetton. Figlio di un fotoreporter del Corriere della Sera, studia fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Toscani rivoluziona la comunicazione visiva, affrontando temi come razzismo, guerra e diritti civili, suscitando dibattiti globali. Tra i suoi progetti più celebri, “United Colors of Benetton” e la fondazione di “La Sterpaia”, bottega creativa. Ha collaborato con grandi marchi e pubblicazioni, lasciando un’impronta indelebile nella fotografia contemporanea.

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Pubblicato il 13 Gennaio 2025
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Famosa la sua frase in occasione della visita delle “Sardine” alla Fondazione Fabrica di Luciano Benetton. La famiglia di imprenditori, attraverso la subholding Sintonia, è primo azionista di Atlantia, la società che controlla Autostrade, ed è quindi coinvolta nel processo per il crollo del viadotto di Genova che il 14 agosto del 2018 si portò via 43 vite.
    Il fotografo di fiducia dei Benetton afferma che “noi come Fabrica con le Autostrade non abbiamo niente da fare, i Benetton sono azionisti di una società della quale la famiglia ha il 30%”. “Magari anche lei se ha investito è azionista e responsabile”, prosegue rivolto al conduttore Giorgio Lauro, “ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola”.
    Questa frase gli costò il licenziamento da parte dei Benetton.
    Fonte: AGI

  2. Giulio Moroni
    Scritto da Giulio Moroni

    Sinceramente ricordare Oliviero Toscani come ha fatto “Felice” qui sopra mi pare davvero riduttivo. D’altra parte Toscani è stato il peggior nemico di se stesso, come giustamente scriveva Francesco Bonami su Il Foglio nel suo ricordo di qualche giorno fa: “Un genio, un gigante, un gigione. Oliviero Toscani il più grande nemico di se stesso. Se oggi un artista fosse in grado di creare le sue immagini sarebbe o l’artista più importante del mondo o quello più censurato di tutti. Toscani aveva capito anni luce prima di tutti che le immagini pesano più delle parole, che le immagini sono politica, poesia e armi letali….”. Ed io modestamente condivido.

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