Dal Mali a Besozzo dove la terra diventa lavoro e opportunità per chi cerca una seconda chance
A guidare il progetto è Dikuntu ODV, l’associazione di Cocquio Trevisago che, tra agricoltura e inclusione, continua a crescere e a far crescere la sua comunità
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A Besozzo, un terreno rimasto incolto per anni oggi si trasforma in un’opportunità di riscatto. Dikuntu ODV, l’associazione nata nel 2021 a Cocquio Trevisago, continua a crescere e a intrecciare agricoltura e inclusione sociale, offrendo un impiego stabile a chi, fino a ieri, ha conosciuto il mondo agricolo solo come sfruttamento e fatica senza prospettive.
Era il sogno di Rosa Bricchi e di pochi altri, che ha preso forma tra le mani di chi la terra la lavora davvero, restituendo dignità e valore a un settore spesso segnato dal precariato. Il nome Dikuntu si ispira a un’antica filosofia che vede nella terra il principio di ogni trasformazione, e proprio sulla terra poggia le basi di un modello agricolo nuovo, fatto di etica e possibilità concrete.
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Negli anni, grazie al sostegno di realtà come ACLI Fondazione La Sorgente, Dikuntu ODV ha ampliato il proprio impegno. Nuove serre, più terreni coltivati, posti di lavoro garantiti: quella che era un’idea, un sogno di “pochi”, oggi è una realtà consolidata, con 35 soci che supportano il progetto e ne promuovono la crescita, anche grazie a Floricoltura l’Oasi Verde di Cocquio.
Tra gli sviluppi più recenti spicca l’acquisizione in comodato d’uso gratuito di un terreno a Besozzo, rimasto incolto per anni, su cui è stata installata una serra di 600 metri quadrati. Ora è un orto produttivo, curato da due giovani lavoratori assunti a tempo indeterminato. Ma la terra non è solo di chi la coltiva: a viverla, giorno dopo giorno, c’è anche Luigi, il proprietario, che dopo tanto tempo è tornato a “camminare” – con la sua apecar – tra i solchi che un tempo conosceva bene. «L’ho visto crescere con la mia famiglia, ed è bello sapere che oggi sta dando una mano a chi ha bisogno di una seconda opportunità».
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Ma Dikuntu ODV non è solo un progetto agricolo, è una storia di persone. Volti e mani che, giorno dopo giorno, costruiscono il proprio futuro tra i filari.
C’è Ansoura, il primo lavoratore assunto. Per lui, Dikuntu ha significato un lavoro, una casa, una nuova famiglia.
«Ho sempre coltivato con mio padre in Mali, arachidi e riso. Qui ho imparato altro, ma la terra parla sempre la stessa lingua» racconta. E per provarlo, ha piantato le arachidi anche qui. Contro ogni aspettativa sono cresciute, e quando è stato il momento le ha raccolte e tostate, proprio come faceva un tempo nel suo villaggio.
Accanto a lui c’è Ibraim, un giovane calciatore che ha scelto di mettere da parte il pallone per dedicarsi allo studio:
«Voglio prendere la terza media, ho capito che l’istruzione è fondamentale», racconta. Il calcio rimane una passione, e continua a giocare con la squadra di Cittiglio, ma ora sa che il suo futuro passa anche attraverso i libri.
L’impatto del progetto è stato riconosciuto anche ufficialmente: l’UNHCR ha conferito a Dikuntu ODV il titolo di “società inclusiva”, a conferma di un lavoro che sta cambiando vite.
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Ma Dikuntu ODV non si ferma. Il prossimo passo è ambizioso: recuperare l’ex asilo di Cocquio Trevisago e trasformarlo in un hub per la trasformazione alimentare, un luogo dove i frutti della terra non solo verranno coltivati, ma anche lavorati e valorizzati. «Vogliamo creare uno spazio di incontro e formazione, dove il cibo diventi un ponte tra culture e persone» spiega Rosa Bricchi, con la stessa passione con cui, anni fa, ha piantato il primo seme di questo progetto.
Chiunque voglia sostenere Dikuntu ODV o diventare socio può contattare l’associazione: dikuntu@gmail.com/ Rosa Bricchi 347 4347538 / Emanuela Nanti 3395318817
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