La battaglia del Monte San Martino e “il silenzio del vento”
Uno spettacolo teatrale racconta lo scontro tra partigiani e tedeschi nel novembre del 1943 da una prospettiva particolare: quello delle "sordomute povere" che erano ospitate in una casa di villeggiatura su quel monte

Nel novembre del 1943, sul Monte San Martino, nelle valli sopra Varese, viene combattuta una delle prime battaglie della Resistenza.
Una vicenda che compare nei libri di storia, che a Varese e dintorni è nota, e che ora viene raccontata a teatro intrecciandola con un’altra storia, con un punto di vista originale e insolito: quello delle giovani allieve sordomute che erano una presenza stabile su quegli aspri monti non lontano da Milano.
Sul San Martino c’era infatti Villa San Giuseppe, una casa di soggiorno estivo ricavata dall’Istituto Sordomute Povere di Milano adattando la caserma che era stata costruita sul quel monte, affacciato sul confine con la Svizzera. Ai tempi della Grande Guerra, quando l’Italia realizzò la “Linea Cadorna” per fermare un’ipotetica invasione tedesca attraverso la Confederazione elvetica.
Educatrici e giovani non udenti saranno testimoni, negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Lo spettacolo “Il silenzio del vento” intreccia appunto lo sguardo delle giovani allieve con quello dei protagonisti della prima battaglia partigiana, un gruppo (nome ufficiale dal sapore risorgimentale: “Gruppo Cinque Giornate”) che comprendeva persone molto diverse: militari di carriera e soldati di leva, studenti, operai, tra i fiancheggiatori anche l’impiegato del Comune di Varese Calogero Marrone, morto poi a Dachau, che a distanza di anni sarà riconosciuto come eroe.
Il progetto dello spettacolo teatrale è stato realizzato in collaborazione e con il contributo del Pio Istituto dei Sordi di Milano, in occasione delle celebrazioni per il suo 170° anniversario, e con la collaborazione del Centro Culturale Asteria (Piazza Francesco Carrara 17, a Milano), dove andrà in scena venerdì 21 febbraio alle ore 21.00.
Scritto con i moderni canoni del teatro narrazione, racconta molte storie: quella di una battaglia, quella di ideali che in quei giorni oscuri sembravano perduti, quella della rassegnazione e di forzata emarginazione sociale di giovani donne a cui il destino ha riservato una vita senza suoni. E poi la storia
di un’educatrice, di una donna messa dal destino di fronte a scelte drammatiche. Indagando così tre temi: la Resistenza, la disabilità uditiva, la condizione della donna in quei tumultuosi giorni.

I testi dello spettacolo teatrale sono di Antonio Zamberletti, mentre in scena c’è l’attrice Elisa Baio. La regia è di Daniele Cortese, così come le musiche originali (nella foto di apertura: un momento della preparazione della piéce).
E poi c’è una particolarità: lo spettacolo è accessibile alle persone con disabilità uditiva mediante servizio di sovratitolazione in italiano.
La presentazione dello spettacolo è accessibile mediante sottotitoli in diretta e interpretariato LIS.
L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.
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