Caserma Garibaldi e Taser fanno discutere il consiglio comunale di Varese
Dei sette punti previsti ne sono stati affrontati solo quattro prima della sospensione della seduta. Gli ultimi tre, tutte mozioni, saranno rinviati al prossimo consiglio comunale

È stata smaltita più o meno la metà dei punti all’ordine del giorno nella seduta di marzo del consiglio comunale di Varese.
Dei sette punti previsti ne sono stati infatti affrontati solo quattro prima della sospensione della seduta. Gli ultimi tre, tutte mozioni, saranno rinviati al prossimo consiglio comunale.
Dal ricordo di Giuseppe Terziroli all'”Affaire Laforgia” le dichiarazioni di apertura
Il consiglio si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Giuseppe Terziroli, scomparso qualche giorno fa: Terziroli è stato, nella sua vita dedicata lungamente all’impegno civico, anche un importante rappresentante dell’Amministrazione Comunale della città. Diversi, poi, gli interventi di apertura di varia natura: da quello del consigliere Stefano Angei sull’intervista di Varesenews a Enzo Laforgia, e alle sue ventilate dimissioni, che hanno fatto partire un piccolo dibattito, a quello di Manuela Lozza a nome di tutta la maggioranza, che ha invitato tutti i consiglieri a sostenere l’Ucraina e l’Europa nella manifestazione nazionale a Roma del 15 marzo.
Helin Yildiz ha invece ricordato il concerto per la pace, da lei organizzato, che si terrà in salone Estense il 9 marzo, mentre Giulia Mazzitelli ha ricordato l’appuntamento con il corteo femminista, sempre domenica 9 marzo.
I punti all’ordine del giorno
Il primo punto è stato “smaltito” in pochi minuti: si trattava del riconoscimento della legittimità di alcuni debiti fuori bilancio a seguito di una sentenza esecutiva, con una relazione a cura del sindaco Davide Galimberti, iniziativa votata a maggioranza senza articolari sìdiscussioni in aula.
Il secondo punto però ha occupato molto più tempo e discussioni: era relativo infatti alla proposta dell’Assessore Enzo Laforgia sull’adesione all’Azienda Speciale CSBNO per la gestione della biblioteca comunale e dei servizi culturali presso il nuovo polo culturale cittadino dell’ex caserma Garibaldi. Dopo la lunga discussione (che vi riportiamo qui) la proposta è stata approvata “a maggioranza più uno”: insieme ai consiglieri del PD e delle liste civiche per Galimberti, ha infatti votato il civico di minoranza Roberto Puricelli, di Grande Varese.
Grande dibattito ha creato anche la mozione della consigliera Barbara Bison (Lega Salvini Lombardia) e di altri membri del gruppo consiliare, relativa alla dotazione di Taser per gli agenti della Polizia Locale: i consiglieri si sono divisi tra l’importanza o no di avere tale dispositivo (oltre alla pistola, già in dotazione), ma anche su se e come integrare nella mozione un ordine del giorno proposto da Lorenzo Macchi (PD) che chiedeva, per poter essere votata anche dalla maggioranza, di «svolgere una consultazione referendaria tra i dipendenti della polizia locale per stabilire se procedere o meno alla sperimentazione del taser». Dopo mille obiezioni procedurali è stata la stessa consigliera Bison a tagliare la testa al toro, rifiutandosi – come era suo diritto – di accettare l’integrazione della sua mozione. Morale: la mozione è stata bocciata con 9 voti favorevoli contro 19 contrari, e il segretario cittadino della Lega, Marco Bordonaro, presente alla serata, ha commentato «Ci camperò mesi contro una simile bocciatura»: il suo primo comunicato, dal titolo “Vergognatevi!” era già pronto nella mattina del 5 marzo.
A questo punto erano già le undici passate, ed è stato possibile discutere soltanto la mozione del consigliere Alessandro Pepe (Partito Democratico) in merito alle cause della chiusura della carreggiata ovest della tangenziale di Varese (Pedemontana) e alla richiesta di eliminazione del pedaggio.
La mozione chiedeva dall’audizione dei vertici di Pedemontana in consiglio fino al sollecito a Regione Lombardia perchè intervenisse presso la società Pedemontana per ottenere la gratuità del tratto della Tangenziale di Varese A60 ora chiuso per lavori. In realtà, la gratuità è stata esclusa durante la discussione dal suo compagno di partito Michele di Toro, che ha partecipato all’incontro con la società e gli altri enti interessati in Prefettura come consigliere provinciale, e ha ascoltato le motivazioni per cui non verrà applicata in questa formula, ma solo con degli sgravi per gli utilizzatori frequenti. E le altre richieste «Sono già state condivise dai competenti enti che si sono adoperati celermente, quindi è una mozione superata», ha detto Barbara Bison motivando il voto contrario della lega e delle opposizioni in generale. Alla fine però la mozione ha trovato il si della maggioranza, ottenendo 19 voti favorevoli e 9 contrari.
Chisa questa votazione, è arrivato il momento di andare a casa: sono rimasti perciò fuori le mozioni sulla sicurezza stradale dei pedoni del consigliere Stefano Angei (Lega Salvini Lombardia), quella del consigliere Franco Formato (Varese Ideale) che propone il potenziamento della sicurezza partecipata attraverso la creazione di una rete di gruppi di controllo di vicinato, e quella del consigliere Giacomo Fisco (Partito Democratico) e altri membri del gruppo, riguardante il comportamento del consigliere Emanuele Monti durante la seduta del 19 dicembre 2024, un episodio che aveva causato una vera e propria bagarre in aula.
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