«Così abbiamo creato l’Ape da Gran Premio»
Nascono dalla fantasia di appassionati e preparatori i motocarri da corsa. Ad Azzio la prima corsa del campionato, con almeno 15 piloti al via. Guarda il filmato con le fasi più spettacolari del 2006
Che il posto è quello giusto, lo dicono i due motocarri dai mille colori che fanno capolino su un piccolo spiazzo. La conferma arriva saliti i gradini: oltre la porta si apre un mondo di utensili e cerchioni, forcelle e cacciaviti, grande pochi metri quadrati. Pochi, ma sufficienti a capire quanta passione c’è dietro ogni storia di motori, dai superbolidi agli Ape Car.
È qui, in una casa nascosta alla vista nell’abitato di Caldana, che prendono vita alcuni dei "bolidi a tre ruote" con cui un gruppo di appassionati sta lanciando il campionato "Ape Grand Prix" (nel filmato di Giuseppe Ingenito gli highlight del 2006). L’organizzazione è del Moto Club Or.Ca. (Orino-Caldana) presieduto da Ricky Ponti, il circuito prevede sei appuntamenti (ma è in via di definizione) e sulle griglie di partenza si alterneranno una quindicina di piloti varesotti e piemontesi suddivisi in quattro categorie, in base alla cilindrata e all’elaborazione del motocarro. Per tutti però valgono alcune regole di sicurezza obbligatorie: dal roll bar al casco, dalle cinture alle reti di protezione laterali.
«Per comprare un Ape Car usato servono meno di mille euro, poi i costi per l’elaborazione dipendono dalle capacità e dalla fantasia del meccanico». A raccontarlo è Luca Meazzini, 33 anni (foto in alto), che a Pasquetta si è aggiudicato la prima corsa stagionale (non ancora valida per il campionato) in quel di Brebbia un po’ a sorpresa. «Già, perché io in teoria sono il preparatore mentre la prima guida del nostro team è Davide "Pinuccio" Giovannoni (a destra nella foto), secondo assoluto l’anno scorso. Ora però ci ho preso gusto e correrò per vincere il campionato 2007».
È proprio Luca a raccontare come è nata in Valcuvia la passione per i motocarri da corsa. «L’idea ci frulla in testa dalla fine degli anni ’80, quando vedevamo molti piloti anche importanti divertirsi con gli Ape. Su tutti Valentino Rossi, che da ragazzino li modificava e li usava per correre: una passione di cui ha parlato spesso. Nel Bellunese si corre da tempo, anche sotto l’egida della Uisp, ma là usano di più la variante "cross"; noi invece preferiamo quelli da velocità da usare su campi da calcio o, in futuro, sulle piste da kart. Costano molto meno: per noi è fondamentale che rimanga un passatempo amatoriale».
Amatoriale, ma con le scocche piene di sponsor: «Sì, ma la maggior parte sono finti, o omaggi a qualche amico. C’è chi ha messo l’adesivo di un coffee shop di Amsterdam o di una moto vera; io ho quelli degli artigiani che mi hanno fatto le saldature» prosegue Miazzini, che poi spiega qualche segreto della tecnica di guida. «Correre con i tre ruote dà soddisfazioni incredibili: è più simile ai kart che alle moto, perché puoi portarli fino al limite del ribaltamento. Il difficile è capire qual è questo limite. Ma non avrei mai pensato di divertirmi così tanto».
In gara comunque non ci sono solo i classici Ape Piaggio: i partecipanti sfoggiano anche mezzi a cabina larga come i Gerosa e i Tramotor (discendenti dal mitico "Lambro" Innocenti) oltre a un rarissimo Bertecchini. Manca il leggendario "Empolino", ma non è detto che qualcuno riesca ad attrezzarne uno per correre.
L’appuntamento è ora per il 2 giugno, quando in notturna al piccolo campo sportivo di Azzio («La Montecarlo dell’Ape GP») prenderà il via il campionato. La sfida al campione in carica Patrizio Gheller è lanciata da almeno 15 pretendenti al trono. Per iscriversi è necessario tesserarsi al MotoClub Or.Ca. (trifrancy@libero.it), in attesa di trovare l’egida di qualche ente. Intanto si parte, sul filo degli 80 all’ora su tre ruote.
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