Sottopasso appena inaugurato e già da cambiare
Deiberati altri lavori sulla pista ciclabile, non erano stati previsti i diversamente abili. Il centrosinistra polemizza con il metodo decisionale dell'amministrazione provinciale
La pista ciclabile a Cazzago Brabbia non smette di creare dibattito e polemiche conseguenti. A sollevare il problema il centrosinistra di Villa Recalcati: nel corso di una riunione improvvisata della commissione Patrimonio e beni architettonici a Cazzago Brabbia, proprio sul circuito in esame, il capogruppo dell’Ulivo Alleanza per
Si difende l’assessore provinciale Luca Marsico: «Non si poteva fare altrimenti – spiega -. Il tracciato è stato deciso dalla passata amministrazione di concerto col Comune di Cazzago Brabbia, che ha avuto la parola decisiva: alternative non ne sono state fornite, i percorsi alternativi sono rimasti sulla carta e non sono mai stati discussi in via ufficiale. I vincoli del Piano regolatore comunale e le esigenze contingenti hanno costretto a realizzare in questa maniera i lavori, che non sono terminati con Abbracciamo il Lago, ma vanno vanti. In Palude, per chiarire un altro punto, non passiamo col cemento, ma con materiale ecocompatibile, il calcestre, ad impatto zero». «Si spende di più per fare una cosa più brutta», replica subito Ballardin.
Il 13 ottobre scorso la giunta ha parzialmente modificato il tiro, dando il via libera al finanziamento di un altro lotto di lavori, per 98 mila euro (che si sommano ai 1.130.000 spesi per il tratto azzaghesi, ndr): si modificherà la scalinata esistente, addolcendo la pendenza della rampa laterale (che verrà leggermente allargata) e installando un servoscala per permettere ai portatori di handicap di salire e scendere senza dover attraversare la strada: «Abbiamo deciso di modificare quanto deciso in precedenza per andare incontro ai cittadini – spiega Marsico mentre alcuni ragazzini cazzaghesi protestano rumorosamente -. I lavori cominceranno in questa settimana e termineranno entro fine gennaio. Inoltre è allo studio la costruzione di un percorso pedonale che collegherà la provinciale al centro del paese». Non ci sta Ballardin, che attacca: «Molto peggio di quanto pensassi. La pendenza resterà troppo ripida, inutilizzabile per chi ha problemi fisici. Il servoscala è inutile, difficile da usare e soggetto a vandalismi. Sarebbe da rifare tutto, è un lavoraccio. Inoltre si spendono altri 98 mila euro destinati in precedenza a finanziare la ristrutturazione di un asilo in via Daverio. Speriamo di non dover registrare le notizie di incidenti di chi, impossibilitato a passare per le scale del sottopasso, attraversa la provinciale 36: se succederà, di chi sarà la colpa?».
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