Stadio sì, stadio no: i varesini si dividono
Le lettere dei lettori sul progetto per la ricostruzione del Franco Ossola
Premesso che :
Sogliano è stato il mito della mia infanzia (la figurina dell’annata 67/68 me la sono portata in tasca per anni tra asilo ed elementari) quindi conservo una particolare predisposizione positiva nei Suoi riguardi
L’idea di uno stadio nuovo frutto di investimenti privati è in sè allettante visto che con soldi pubblici non si riesce nemmeno a rifare il tetto di una struttura sportiva
Mi preoccuperei in primis, di mettere a fuoco aspetti relativi all’uso pubblico della struttura (alcuni dei dubbi sollevati dall’UISP non sono certo campati per aria) e aggiungo un paio di cose che ritengo invece decisamente stonate: quel ripetere No struttura No progetto calcistico è irritante, un minimo di "classe" in più non stonerebbe. I finaziatori del progetto sono occulti. Orbene personalmente preferirei non lo fossero, perchè se sappiamo tutti bene che oggi calcio è business, l’idea che Sogliano e Maroso siano solo ed esclusivaente gli uomini immagine locali da utilizzare per raggiungere un obiettivo imprenditoriale che viene da fuori disturba e sapere almeno chi ci sta dietro sarebbe solo indice di chiarezza e maggiore serietà.
ABiotti
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Egregio Direttore,
come la maggior parte dei lettori sono in disaccordo coi rappresentanti del
Comitato UISP, e anche amareggiato perchè fanno del moralismo, proprio loro
che invece dovrebbero essere di grande esempio per la cultura dello sport.
Io ho quasi 30 anni, sono appassionatissimo di sport sia come praticante che
come spettatore, fra cui proprio il ciclismo, quindi conosco benissimo la
nostra realtà: ma come si fa a dire che perderemmo le piste di atletica e di
ciclismo quando queste sono lì a marcire in uno stato pietoso? Da anni gli
atleti si allenano a Calcinate e l’ultima volta che il velodromo ha avuto la
eco che meriterebbe fu nel 1994 con la vittoria del nostro Chiappucci alla
Tre Valli Varesine. L’esempio del Campus è emblematico di quando la sinergia
tra Pubblica Amministrazione e privati porta conseguenze positive per la
collettività, tant è che in tutti questi anni ne abbiamo beneficiato tutti,
dai ragazzi agli adulti, per svagarci a basket o a calcetto o in palestra, e
non dimentichiamo che nei campi all’aperto si gioca gratis a basket…
Se in Europa i nuovi impianti moderni sono progettati in questa maniera e
noi italiani li invidiamo, ci sarà pure un motivo…Bello criticare a priori
distogliendo l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti!
Piuttosto, se parlo anche da cittadino comune e non solo da sportivo, sono
due le cose che mi lasciano perplesso: il nuovo Franco Ossola è un progetto
che andrebbe presentato e discusso tra tutti i rappresentanti politici
perchè altrimenti dà l’idea di essere il solito caso isolato che nasce e
finisce lì, in quanto è talmente grande che diventa una scusa per non far
niente; l’altra perplessità consiste nel fatto che io credo che, con le
nostre strade, Masnago non sarebbe in grado di accogliere e sostenere un
traffico imponente sia di giorno che di sera, perchè è di questo che poi
bisognerà tenere conto…
Comunque ingegneri, progettisti e politici potranno far sapere alla
cittadinanza come pensano di affrontare il problema.
Intanto un sincero augurio a tutti di buon Natale!
Ermanno Niada
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Carissimo Direttore
leggendo tutte le lettere su l’argomento nuovo stadio noto con piacere che ci sono diversi cittadini che a questo progetto credono e sono galvanizzati dall’idea di un rilancio sportivo e non solo di Varese.
Allo stesso tempo non condivido affatto l’opinione del Sig De Simone quando dice che gli imprenditori disposti a investire migliaia di Euro per questo progetto lo fanno sulle nostre spalle; primo non sappiamo chi sono e in secondo luogo oggi come oggi tutto aumenta ma nessuno ci obbliga a comperare nulla; l’unica cosa che siamo obbligati a pagare sono tutte quelle tasse imposte dallo stato.
Certo se tutti fossimo disfattisti come questo signore non ci sarebbero nemmeno SIGNORI Sogliano disposti ad investire tempo e denaro; gente pronta a metterci la faccia oltre ai soldi.
Non ci lamentiamo se fino ad oggi siamo sempre rimasti al palo come città e come calcio………….. forse questo signore non ama il calcio e memmeno la sua città, ma per questo non è nemmeno giusto tarpare le ali a persone che ci credono e che possono darci la possibilità di vivere una realta totalmente nuova, e a parer mio molto importante per la crescita della nostra città e del nostro calcio.
Nessuno obbliga nessuno a fare niente, pertanto se ci saranno aumenti di biglietti la cosa più saggia da fare sarà quella di non andare allo stadio, o se il nido costerà troppo bastera portare i propri figli da un’altra parte.
Ci si lamenta di queste opere e che dire della nuovissima piazza Montegrappa dove SONO STATI SPESI I SOLDI DI NOI CITTADINI per realizzare un "cambiamento" alla nostra città che a parer mio si nota pochissimo e non serve a nulla!!!!!!!!
Grazie e Buon Natale a tutti
Orlando C.
Spett.le redazione di VareseNews,
ho letto il Vostro articolo in merito allo stadio dello Schalke e alle impressioni del Sig. Mauro Barbazza che l’ha visitato che lo trova poco romantico rispetto ad uno stadio "all’italiana".
Mi chiedo però questo come possa essere collegato con lo stadio di Varese o con San Siro di cui si parla nell’articolo.
Cosa c’è di romantico nell’attuale Franco Ossola, freddo, dispersivo con gli spalti distanti dal campo contornato da due piste vecchie e praticamente inutilizzate?
E cosa c’è di romantico a San Siro che è scomodissimo e dove andare in bagno o prendere qualcosa da bere e mangiare all’intervallo è un’impresa praticamente impossibile?
Ce ne fossero in Italia stadi come quelli tedeschi, inglesi ed europei in generale…
In merito al discorso del nuovo stadio di Varese, sono favorevolissimo al progetto.
Roberto Guerini
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Egregio Direttore,
Non sprechiamo la possibilità di avere uno Stadio NUOVO e la riqualificazione di un’area direi ormai in “degrado “(vedi fabbrica RFT abbandonata vedi parcheggio non adeguato in caso di problemi di ordine pubblico ecc….).
Per favore fatelo, per gli amanti del calcio e dello sport; della pallacanestro, dell’atletica, della possibilità di assistere ad un concerto con “forse” un’acustica accettabile della possibilità di vedere un film in un cinema senza bisogno di dover andare a Gallarate o a Legnano per poter essere in una struttura con audio e con un sonoro decente senza soffrire il freddo e magari stando anche seduti COMODI ecc ecc ecc.
Mi chiedo come qualcuno possa solo immaginare che non sarebbe una struttura che possa portare dei benefici pensiamo solo hai posti di lavoro per la costruzione dell’impianto ed i futuri possibili posti di lavoro all’interno della struttura…
Grazie Sig. Sogliano al momento è solo un sogno grazie per avercelo regalato e SPERIAMO CHE POSSA DIVENTARE REALTA’
Cordiali saluti
Andrea
Cara redazione,
ho letto parecchi commenti in merito all’idea di Sogliano & Co. riguardante
il progetto del nuovo stadio. Credo che nessuno riesca a determinare ora
come ora cosa potrebbe o non potrebbe accadere nel momento in cui dovessero
iniziare i lavori per questo nuovo progetto e tantomeno il risultato. Ma
credo che solo l’idea e l’interesse che c’è da parte dei dirigenti della
società meritino il massimo rispetto e dalla parte delle istituzioni
pubbliche la massima collaborazione per la riuscita di esso.
Si potrà stare all’infinito a discutere dei pro e dei conto di questa idea,
ma vogliamo perdere tempo e sopratutto l’occasione di creare qualcosa di
veramente importante per una citta’ che vive ormai di solo passato. È
questo il vero problema: si parla e si contesta troppo e alla fine cosa ci
ritroviamo? Un palazzetto dello sport a metà, un stadio che ha persino dei
buchi sugli spalti! Sì ha proprio dei buchi!! Ma come e’ possibile? E qui
vorrei rispondere ai signori dell’UISP di Varese che parlano contestando
questa idea perché si perderebbe la pista di atletica e il velodromo. Ma
scherziamo? Signori apriamo gli occhi! La pista di atletica praticamente non
esiste piu’ da anni! ci cresce l’erbaccia! e mi ricordo che questo accadeva
già più di 10 anni fa! E il velodromo? Nemmeno è a regola e mi chiedo se si
puo’ usare ancora. Perché allora i signori dell’UISP non fanno niente per
tenere le infrasturtture decenti? Dove sta la coerenza? O forse siamo alle
solite storie di una città che vive solo del suo passato e che non vuole
crescere.
Grazie e auguri a tutti
Ste
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Il progetto del nuovo stadio con la riqualificazione a parco dell’intera area è un’idea grandiosa, ma va potenziata e sviluppata con due importanti osservazioni che trovo fondamentali:
lo stadio, visto le prospettive, è assolutamente insufficiente, servirebbe uno stadio da 20.000 posti, da usarsi anche per concerti, ospitare la Nazionale (vedasi anche Rugby Australia) etc. Già in serie B nelle partitissime si superava tale cifra! 9.900 va bene x il basket. Quantomeno, prevedere un possibile ampliamento futuro, così come è stato studiato, nel caso di partite importanti andrebbe demolita una struttura nuova!
completare e sistemare il Palasport che è incompiuto da decenni con le scale e le finiture ancora allo stato grezzo e scomode e pericolose per i 4000 utenti
Arch. Marco Melino Varese
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Cara Redazione,
solo due parole per sintetizzarvi la mia opinione in relazione al progetto per il nuovo stadio.
L’intervento dei Signori del Comitato Provinciale UISP secondo me non sta né in cielo né in terra; non sono ASSOLUTAMENTE d’accordo con loro.
Primo: cosa ne sanno loro che l’opera sarà un “magna magna” se non è ancora iniziato un bel niente? La loro critica mi sembra il più classico dei luoghi comuni, tipo “è uno schifo, è tutto un magna magna, si stava meglio prima”.
Portare una ventata di novità a Varese non sarebbe assolutamente male, personalmente apprezzo molto quanto stanno facendo Sogliano e company. Anzi, potessi dar loro una mano lo farei davvero volentieri.
Secondo: abito vicinissimo allo stadio e vi giuro che in vita mia avrò visto al massimo un paio di volte utilizzare il velodromo Luigi Ganna, addirittura celebrato dai suddetti Signori come importante “luogo dello sport varesino”…
Ma scusate, cosa cavolo ce la dobbiamo tenere a fare quell’orrenda pista bianca attorno al campo, che per giunta non serve più a niente?
Ultimo punto – rispondo ad una delle tante domande che i Signori di cui sopra si pongono: “cosa c’entrano cinema, centri commerciali e ristoranti con lo sport?”
Signori cari, chiamasi semplicemente MODERNITA’. Tra l’altro mi pare assolutamente fuori luogo scagliarsi contro queste idee innovative parlando addirittura di immoralità, come invece fate voi.
Il Bayern Monaco cosa ha fatto? La Juventus a Torino cosa sta per fare? Iniziative del tutto simili a questa! Che peraltro sono di grande incentivo a frequentare lo stadio e renderlo vivo anche a contorno dell’evento singolo da celebrare, sia esso sportivo o culturale o musicale o che so io.
E voi tutto questo lo chiamate immorale? Ma per cortesia.
Varese deve crescere!
Un saluto a tutti,
Fabrizio Pelagatti
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Luca Sogliano scrive ai tifosi: "Grazie per il vostro apporto"
Vorrei rispondere ai sigg. De Simone, Bursich e Zanellati in merito a quanto da loro scritto sul progetto del nuovo stadio. Ai Sigg. Bursich e Zanellati vorrei ricordare le pessime condizioni in cui versano la pista d’atletica e quella di ciclismo (che peraltro mi risulta non essere regolamentare da tempo) e quindi, secondo il progetto, verranno ricostruiti in maniera più consona altrove. Sul discorso più generale vorrei ricordare che in Europa la costruzione di stadi calcistici abbinati a punti commerciali è la consuetudine. Perché in Italia non può essere lo stesso? E soprattutto, cosa c’è di male? Creare questo stadio legato ad un centro commerciale di sicuro non pregiudica la costruzione di nuovi impianti sportivi rivolti ai cittadini, visto che poi non verrà utilizzato un solo euro "pubblico" per costruirlo. Anzi, i soldi risparmiati nella manutenzione del vecchio stadio (piste comprese) potranno essere utilizzati per eventuali altri impianti sportivi. Varese sarebbe una delle poche città italiane con una struttura di questo tipo, dove oltre al calcio sarà possibile ospitare eventi di ogni tipo. Ricordiamoci inoltre che nella nostra città verrano svolti i mondiali di ciclismo del 2008. Quale miglior posto del nuovo stadio dove ospitare eventi/fiere legati a questa competizione iridata? Non credo che un velodoromo non più regolamentare in uno stadio vecchio possano dare un’immagine sportiva decente alla città che ospita il mondiale di ciclismo… Meglio a quel punto ricostruire il velodromo (anche altrove), come prevede il progetto. Ora mi rivolgo al sig. De Simone che parla di aumenti di prezzi dei prodotti o del biglietto dello stadio. Perché dare per scontato questo? E comunque l’eventuale clientela può benissimo scegliere di non comprare i prodotti/servizi. Sarà poi la domanda a stabilire i prezzi… In merito all’abitudine della vita notturna sinceramente non si capisce a cosa si riferisce. Forse ad una eventuale discoteca nello stadio? Basta andare in giro la notte per le discoteche della zona e si potrà notare che generalmente sono tutte piene… Se invece si riferisce a qualcosa d’altro, allora ricordo che generalmente i centri commerciali, dappertutto, sono chiusi dopo una certa ora. Dove sta quindi il problema?
Saluti,
Marco Tomasetto
Il nuovo stadio a Varese è una grande occasione da non perdere!!!
Sarà una struttura all’avanguardia dove potrà giocare una squadra ad un
livello adeguato alle aspettative della città !!
Ci sono e ci saranno altri impianti per praticare lo sport amatoriale
senza ricorrere ad un complesso destinato al grande pubblico, che
costituirà un insostituibile richiamo anche per manifestazioni di
diversa natura.
Complimenti e … coraggio ai promotori e, sempre … forza Varese!!!!!!!
Carlo M.
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Gentile Direttore,
vorrei esprimere la mia opinione riguardo il progetto del nuovo stadio.
Se si deve fare il nuovo stadio, non e’ giusto che la capienza sia di 10.000 posti, ma dovrebbe essere di almeno 15.000.
Infatti uno stadio da 10.000 posti non puo’ ricevere l’ok per il campionato di A (che spero prima o poi arrivi).
Io però sinceramente preferisco uno stadio non coperto interamente, ma scoperto. O per lo meno, ok per il terreno sintetico, ma un’apertura in alto ci deve essere per una serie di motivi.
Emilio
Spett.le Redazione di VareseNews,
vorrei scrivere solo due righe di risposta al sig. Bruno e al sig. Tamborini riguardo la notizia del nuovo stadio di Varese.
Quando si legge che un’opera viene realizzata con fondi privati, la cosa più sbagliata da dire è che noi cittadini non la paghiamo.
Ma da dove pensano che arrivino quei soldi?
La risposta è molto semplice, se l’imprenditore (o finanziatore o come volete voi) li ha già nelle tasche, arrivano grazie a nuovi aumenti (o vecchi) ai prezzi di ciò che produce, e grazie ai quali è riuscito a "fare la cresta" abbastanza da poter investirne un bel capitale. Se invece si ricavano da un finanziamento o quant’altro, è chiaro che da qualche parte dovranno rientrare, ad esempio dal già citato aumento di prezzi ai prodotti di sto benedetto (si fa per dire) imprenditore, o dall’aumeto del biglietto di ingresso allo stadio (con la gioia di quelle famiglie che dovrebbero tornarci vero?) e a tutte le altre strutture che verranno create.
Inoltre sono molto dubbioso sulla questione del creare posti di lavoro. Sicuramente per la costruzione non sarà così, come accade per la maggior parte delle opere, piuttosto che aumentare il personale si ritarda con la consegna. Per gli esercizi che verranno aperti in questo centro "all’avanguardia in Italia" posso anche essere d’accordo, a parte il fatto che vista l’abitudine alla vita notturna dei varesini (dopo le 23 trovi in giro solo polizia e nettezza urbana) il tutto chiuderà nel giro di qualche mese.
L’unico punto positivo lo trovo nell’asilo infantile ma probabilmente sarà una struttura privata con dei prezzi esorbitanti in cui potranno andarci solo i figli dei calciatori (di serie A, non quelli del Varese…)
Se proprio si volesse incentivare lo sport (e non solo il calcio!!) e senza scopo di lucro, perchè questi fantomatici finanziatori non creano una sorta di villaggio dello SPORT dove si possano praticare anche sport minori e non il solito noiosissimo, violento e inflazionato calcio??
Bhè, sono diventate un pò più di due righe e potrei andare ancora avanti, ma spero almeno di aver fatto riflettere qualche decimo di secondo in più chi scrive a difesa delle solite banalità che ci vengono propinate senza che ci si ponga alcun dubbio.
Grazie e buone feste a tutti.
Alessandro De Simone
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Buongiorno Direttore,
Le scrivo in merito al progetto del nuovo stadio di Varese. Non ritengo giusto, al momento, parlare di una possibile speculazione edilizia all’orizzonte.
Certo che in momenti come questi dove vari scandali si susseguono ciclicamente sulle pagine dei giornali, fanno pensare sempre al peggio. Ormai siamo abituati che dietro ad una nuova idea ci sia del "marcio". Sicuramente il progetto faraonico del nuovo stadio non ritengo sia, come dice il Sig. Bruno, una "manna per Varese". E’ un periodo che spesso e volentieri che negli stadi di spettatori se ne vedono pochini, anche nelle partite di beneficenza. Conosco persone che una volta avevano in tasca l’abbonamento della Juventus – Milan – Inter e una settimana si e una no andavano a Torino e Milano. Adesso hanno Sky e nonostante i contributi televisivi i bilanci delle grandi e piccole società fanno acqua da tutte le parti. Non penso che centri commerciali, cinema multisala ecc. centrino molto con il valore dello sport. E’ a questo punto che però il cittadino comune può arrivare a pensare alla speculazione. Chi ci dice che quando il progetto sarà realizzato ne sia una diretta conseguenza per Varese il raggiungimento del vertice sportivo e il suo mantenimento ? Sicuramente non condivido che alla presentazione del progetto si siano presentati dei politici e addirittura l’Ex Sindaco. A proposito che ci faceva ? Non c’era il Commissario ma c’era Fumagalli ! Sicuramente il Commissario avrà avuto altri impegni cosa che l’Ex primo cittadino non ha più. Una domanda però mi sorge spontanea. Perché lo fa Sogliano ? Per sua stessa ammissione non si sente un mecenate come Borghi o Moratti, però lo vuole fare con i soldi di imprenditori privati (dove esiste sempre l’incognita economica dare per avere). Ritengo che Varese prima del nuovo stadio abbia bisogno di ben altro. Parliamo di sport. Incominciamo a fare un programma serio di risanamento di tutti gli impianti sportivi esistenti piccoli e grandi. Essere veri uomini di sport sarebbe convincere questi "segreti" impreditori a spendere i loro soldi per tutto lo sport cittadino non solo per creare un centro commerciale "travestito" da stadio e su una squadra, attualmente si vincente, ma in quale categoria ? Qui si potrebbe nascere la speculazione creando talenti da vendere ! Per ultimo non mi è piaciuto il ricatto "o il progetto va avanti o io, la mia famiglie e gli imprenditori moliamo tutto". Alla faccia dell’amore per il Varese e per il calcio
Cordialmente
Antonio Russo, Varese
Gentile redazione di VareseNews, buon giorno.
Sono un grande tifoso, che ormai da 15 anni segue col cuore in mano le sorti del Varese calcio, e quello che rappresenta, cioè i luoghi dove sono nato, vivo e che amo.
Vorrei rispondere ai Signori Bursich & Zanellati, riguardo alla loro critica sul progetto del nuovo stadio:
1 – Il costo è elevato, ma il comune e quindi i cittadini non impegnerebbero una lira, in quanto saranno fondi privati.
2 – È l’unica soluzione per cercare di riportare il calcio a Varese ad alti livelli. Penso inoltre che il futuro delle società sportive sia questo, e Varese in Italia sarebbe all’avanguardia
3 – Avendo uno stadio futuristico, coperto con altre attrattive al proprio interno, sarebbe un modo per riportate gente a vedere le partite, intere famiglie.
Penso che il progetto è ottimo ed è da supportate (onore agli schieramenti politici che sono favorevoli).
Mi domando se invece i signori Bursich & Zanellati sono contrari a questo sogno per motivi loro, che " a pelle" vedrei nel fatto di non essere stati interpellati con la loro associazione, o, essendo poi il complesso gestito da privati, non poter entrare a mangiare questa grossa torta!!!! Chissà se i suddetti signori siano mai venuti allo stadio la domenica per seguire la propria città in eccellenza e D……io penso proprio di no.
W il nuovo stadio……coraggio politici, continuate a fare sognare noi tifosi biancorossi.
Grazie per l’attenzione
Stefano Tamborini, Varano Borghi
Carissimo Direttore
le invio questa mail in risposta alla lettera dei signori Harry Bursich e Franco Zanellati riguardo al progetto del nuovo stadio che i vertici del Varese 1910 vorrebbero realizzare.
Io non sono d’accordo con questi signori quando parlano di speculazione edilizia, secondo me questo progetto sarebbe vera manna per tutta Varese e non solo quella calcistica.
Come non spalleggiare un progetto che prima di tutto darebbe la possibilità a Varese di rilanciarsi a livello nazionale, che porterebbe sicuramente posti di lavoro e magari qualche evento mondano di grande importanza.
Io ho 35 anni e a memoria non ricordo un concerto importante a Varese, o una partita di beneficenza dei vari cantanti, piloti,e via discorrendo.
E allora perché tarpare le ali ad un progetto così importante che per giunta non richiede un esborso di denaro da parte del comune e dei contribuenti?
Io da cittadino di Varese e da sportivo attaccato ai colori biancorossi non posso che essere d’accordo con il signor Sogliano, che ha riacesso le speranze, e non solo quelle sportive, di rivedere Varese e il Varese ai vertici; e se sarà capace di fare l’imprenditore come è capace di gestire la squadra di calcio con le soddisfazioni che ci sta dando, allora non potrà che essere un grande successo
Sarebbe bello che anche il vostro giornale aprisse un piccolo spazio di opinioni di tutti i cittadini interessati a questo argomento.
Grazie
Bruno
Il 12 dicembre 2005 viene lanciato dai vertici del Varese 1910 il progetto per un nuovo stadio a Varese. Un’arena coperta da 9.900 posti, il campo in erba sintetica, suite destinate ad accogliere squadre ospiti, cantanti e attori per le kermesse del nuovo Franco Ossola. E poi un centro commerciale, un asilo infantile, supermercato, discopub, palestre, cinema multisala e ristoranti.
Per completare l’opera un grande parcheggio interrato di 39mila metri quadrati e un parco che abbraccia anche il Palazzetto dello sport.
Un progetto che francamente lascia allibiti per molti aspetti: il costo dell’opera -150 milioni di euro- di provenienza privata e nessun nome dei finanziatori.
Trecento miliardi delle vecchie lire per una colata di cemento spacciata come una «grande opportunità per Varese» secondo le parole del patron del Varese 1910 che aggiunge «perdere questa occasione sarebbe un errore grave».
Un errore grave è spacciare una speculazione edilizia di questa portata (cosa c’entrano cinema, centri commerciali e ristoranti con lo sport?) con il rilancio di tutto lo sport varesino.
Un madornale errore avallare un progetto del genere da parte di alcuni politici e in particolare di un esponente di primo piano della sinistra varesina.
Dulcis in fundo se il progetto andrà in porto perderemo per sempre il velodromo Luigi Ganna e la pista d’atletica che grazie alla lungimiranza di chi sostiene «abbiamo pensato a tutto» verranno smantellati e ricostruiti al campo sportivo di Calcinate degli Orrigoni. È immorale pensare di fatto di regalare una struttura pubblica ai privati con la sola scusa dei costi di gestione e cancellare i luoghi dello sport varesino in nome della modernità.
Noi della Uisp intendiamo lo sport come un diritto per tutti i cittadini, pensiamo infatti che lo sport per tutti sia un bene che interessa la salute, la qualità della vita, l’educazione e la socialità. Lo sport è un riferimento immediato ad una nuova qualità della vita da affermare giorno per giorno sia negli impianti tradizionali, sia in ambiente naturale. È ora che le istituzioni rispondano alla necessità di sport e salute della nostra società non con questi progetti faraonici ma creando i presupposti per una pratica sportiva alla portata di tutti con costi sostenibili e allargando la fruizione a tutte le fasce sociali.
Harry Bursich, Franco Zanellati – Comitato provinciale Uisp Varese
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