Inchiesta sul parcheggio della Prima Cappella
La procura ha aperto un fascicolo per abuso d'ufficio e reati ambientali. Non ci sono indagati, ma sono in corso verifiche documentali su tutta la procedura, dopo l'esposto di un'associazione
La procura di Varese ha aperto un’indagine sul parcheggio che il comune sta per costruire alla Prima Cappella, opera che ricade nel territorio Unesco del Sacro Monte. L’inchiesta è ancora in una fase iniziale e, secondo quanto si apprende, è volta a verificare se le procedure seguite nelle fasi preliminari di progettazione non abbiano violato norme ambientali e di tutela del territorio. Non c’è alcun indagato, dunque si tratta di una inchiesta contro ignoti, ma è chiaro che la novità entrerà nel dibattito politico. Sono invece noti i reati ipotizzati: si tratta di abuso di ufficio, reati ambientali come il 734 del codice penale (distruzione o deturpamento di bellezze naturali), violazione delle norme antisismiche.
«Non sono al corrente dell’indagine – osserva il sindaco Attilio Fontana – ma non escludo nulla. Mi sembra curioso che si facciamo inchieste per violazioni ambientali prima che il parcheggio sia stato costruito, ma non posso certo escludere eventuali verifiche della magistratura. In ogni caso siamo tranquilli, risponderemo a ogni domanda».
GLI ARTICOLI SUL PARCHEGGIO
L’inchiesta, affidata alla digos e al pm Annalisa Palomba, prende le mosse da un esposto presentato, ad agosto, dall’associazione Sos Italia Libera. Quest’ultima, nel documento a cura dell’avvocato Damon Zangheri, aveva presentato una lunga serie di domande sulla costruzione del silos: dai problemi ambientali, ai proprietari del terreno e alle votazioni effettuate per approvare l’opera. Il punto preso in considerazione degli inquirenti è però solo quello ambientale.
«Il nostro esposto – osserva Andrea Badoglio vicepresidente di Italia Libera – si è limitato a mostrare grande preoccupazione verso la costruzione di un parcheggio e sulle questioni di legalità, chiedendo alle autorità di approfondire se le voci riportate dalla stampa su rischi ed eventuali abusi, fossero vere». Tra i temi sollevati dall’associazione antiracket c’era anche quello della ditta che ha vinto l’appalto, che tuttavia dopo le verifiche del comune è risultata avere tutte le carte in regola. Il costo dell’opera è di 2 milioni di euro, per 91 posti auto. Il cantiere partirà a metà ottobre.
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