“Um film falado” per un cinema che parla
All'Università del Melo la prima rassegna con letture e proiezioni in lingua originale presentazione della rassegna FILM PARLATI
Sabato 16 ottobre inizia un’anomala “rassegna” di film in lingua “originale”. Di per sé due vocaboli criticabili: rassegna e originale. Non si tratta né di rifarsi ad una nozione di originale, feticcio improbabilissimo, né di pensarsi come cineforum, abili nello scegliere una pregiata antologia di prodotti firmati, utili al BUON consumo.
FILM PARLATI o film parlanti, quindi. La citazione (esposta) è in questo caso il geniale film di Manoel De Oliveira «um film falado», dove la banalità del detto è voluta, a differenza di quanto hanno pensato in molti, preoccupati di liquidare frettolosamente il film dell’ormai anziano regista portoghese come stasi produttiva o saggia coscienza di un uomo che può permettersi ogni tanto di rinunciare parzialmente alla propria intelligenza, (fra)intesa solitamente come economia produttiva.
Crediamo che il fatto che i film siano parlanti sia meno determinante del fatto che i film possano essere parlati: non vuol dire solamente commentarli, illudersi di controllarli, ma alludere alle possibilità di scorrimento di un film: giocare spostamenti sull’asse di visione, introdurre elementi discordanti, assistere al mutare del film nel momento (unico e irripetibile) in cui lo si guarda. Di qui la scelta di affiancare alcuni corpi-persone-personaggi alle proiezioni, in lingua e non solo. Ad esempio, diarios de motocicleta prevede alcuni cenni a proposito della rivoluzione napoletana del 1799, cosi come easy rider permetterà di “parlare” del 1969, di cosa abbia rappresentato quest’anno nell’immaginario mondiale: svolta politica e culturale? Altri film affiancheranno letture: il bellissimo Je t’aime moi non plus vedrà alcune pagine di ecume de jours di Boris Vian, mentre historias minimas ascolterà passi di poesie di Pablo Neruda.
Viceversa, lo straordinario film di Werner Herzog Aguirre, der zorn gottes sarà aperto da un’esecuzione al pianoforte di Ariel Gretz, oltre l’idea di commento e parola: di questo film nulla verrà detto. Semplicemente verrà contrappuntato.
Durante la serata di presentazione, prima della proiezione di Um film falado, avrà luogo la simulazione di una tavola rotonda con cinque ospiti madrelingua (le lingue del film: greco, italiano, portoghese, inglese e francese), i quali tenteranno il difficile compito di parlare del film portoghese che sarà proiettato nella seconda metà della serata.
Questi gli ospiti: Susan Boyle (Liverpool – Gran Bretagna), english language consultant per la British Chamber of Commerce for Italy; Alexandra Miguel Sécio Linares (Lisbona – Portogallo), consulente in un Istituto di Formazione Professionale in ambito assicurativo (IRSA) a Milano; Laura Campiglio (Legnano – Italia), giornalista; Alkiviadis Gekas (Rodi – Grecia), Presidente del Centro Ellenico di Cultura di Milano; Véronique Owczarek (Fontainebleau – Francia), insegnante.
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