Renzi presenta il decreto Sblocca Italia

Dieci miliardi previsti per grandi opere infrastrutturali, banda larga e riforma degli appalti. Salta, per il momento, la sforbiciata delle partecipate di Stato

Mai gelato fu più indigesto. Il premier Renzi non ha gradito affatto la copertina del settimanale britannico Economist che lo raffigura con un cornetto in mano, in compagnia della Merkel, di Hollande e di Draghi, mentre la "barca europea" affonda nelle perigliose acque della crisi economica. È così che, dopo il cosiddetto rito del gelato a palazzo Chigi, Renzi ha illustrato in linea di massima i contenuti del decreto "Sblocca Italia". Un provvedimento nato per risolvere i problemi burocratici del paese, ha detto il premier, riferendosi al vertice dell’Unione del 6 ottobre prossimo.

Tra le principali opere messe in cantiere dal governo Renzi, l’alta velocità Napoli-Bari e la Palermo-Messina-Catania, per cui l’inizio dei lavori dovrebbero essere "anticipati al 2015".
Per la prima opera ci sono 4,1 miliardi già stanziati (su 6,7 miliardi di valore totele totali), la seconda vale 5,2 miliardi. Il decreto dovrebbe sbloccare altri 4,6 miliardi per "cinque investimenti aeroportuali" (Malpensa, Fiumicino, Firenza, Genova e Salerno) per cui il ministro delle Infrastrutture Lupi ha specificato di aver: «facilitato l’accesso alla defiscalizzazione delle opere, abbassando da 200 a 50 milioni il tetto per cui opere strategiche vi possono accedere». 

Il premier ha poi fatto riferimento alle richieste dei sindaci italiani, stretti da anni nella morsa del patto di stabilità. «Le 1617 mail ricevute dai sindaci – ha detto il premier – ricevono risposta. Le richieste erano principalmente: dammi spazio nel patto di stabilità, e diciamo sì. Dammi denari, e se riesco te li do subito. Aiutami perché ho la sovrintendenza che blocca dei lavori e ci impegniamo a convocare una conferenza dei servizi per sbloccare la situazione».

Renzi ha poi aggiunto che sarebbero 3,9 i miliardi per le opere pubbliche cantierabili "a strettissimo giro", di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo. La priorità, ha speigato il ministro Lupi, è quella dei grandi nodi metropolitani. Tra questi: la linea C di Roma, il passante ferroviario di Torino e la sua metropolitana, la metrotramvia di Firenze, la metropolitana di Napoli, il quadruplicamento della ferrovia Lucca-Pistoia, il ponte di collegamento tra Fiumicino e l’Eur a Roma e il potenziamento degli assi ferroviari del Brennero, del Terzo valico e dell’Alta velocità del Veneto. to

Gli altri interventi:

Autostrade. Per il premier sarebbero dieci i miliardi da sbloccare nei prossimi 12 mesi attraverso la revisione ed eventualmente la proroga di concessioni autostradali. Previsto quindi l’intervento dei privati.  

Banda larga. Sul punto, il premier ha parlato di incentivi per estendere la rete, mostrando una slide che indica un credito d’imposta del 50%.

Gas. Il presidente del Consiglio ha parlato del gasdotto che va dall’Azerbaijan alla Puglia attraverso l’Adriatico. «Il 20 settembre sarò a Baku per il via libera al Tap, che oggi, per il combinato disposto della via e del decreto legge, è definitivamente sbloccato».

Edilizia. La norma sulle progettazioni tecniche si adegua alle prescrizioni dell’Europa. «Il provvedimento – ha spiegato Lupi – è semplicissimo, le ristrutturazioni in casa propria non avverranno più con un’autorizzazione edilizia, ma con una semplice comunicazione al Comune». 

Cdp. «Modifichiamo le norme della Cassa depositi e prestiti, che a questo punto avrà regole come gli altri Paesi europei», ha detto Renzi. Il ministro dell’Economia, Padoan, ha parlato di "ampliamento delle capacità" della cassa.

Agroalimentare. Nel decreto, si prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015. Sul piano della competitività si punta alla creazione di piattaforme logistico-distributive all’estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti. «Stimiamo di avere un aumento di un punto del Pil nel prossimo biennio con le aziende esportatrici», ha spiegato il ministro dello Sviluppo, Guidi.

Cassa in deroga. Nel decreto legge c’è spazio per un rifinanziamento di 728 milioni degli ammortizzatori sociali in deroga, che porta la dotazione complessiva a 1,72 miliardi. 320 milioni in più di quanto stabilito nella legge di Stabilità 2014, aggiunge il Ministero del Lavoro.

Ambiente. Per la parte ambientale, come ha spiegato il ministro Galletti, comprende la sistemazione delle norme sul dissesto idrogeologico. 

I provvedimenti rinviati
Dall’elenco presentato dal governo il tema delle partecipate di Stato, che secondo il Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sono destinate a una netta sforbiciata, viene rinviato a data da destinarsi. «Lo affronteremo in maniera organica nella Stabilità», ha spiegato sul punto il sottosegretario Delrio. Rispetto alle attese, anche l’incentivo fiscale per chi compra casa per affittarla a canone concordato non risulta nel provvedimento. Anch’esso, come Ecobonus e partecipate, finirà sul tavolo per la Stabilità. 

Appalti. La "rivoluzione" del codice dedicato verrà con un disegno di legge delega dedicato. «In Italia – ha spiegato Renzi – ci devono essere le stesse regole come ci sono in Europa. L’Italia ha il vezzo di peggiorare quello che prevede la legislazione europea. L’Europa in questo caso ci aiuta, non ci penalizza. Trovo questa norma rivoluzionaria».

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Pubblicato il 30 Agosto 2014
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