I sindacati al ministero per il caso Casti Group

Le parti sociali si sono incontrate per una ricognizione complessiva delle situazioni presenti nei diversi stabilimenti dopo le recenti inchieste della magistratura che hanno pesantemente coinvolto la proprietà aziendale

Il 25 giugno si è tenuto un incontro al ministero dello Sviluppo Economico tra i sindacati dei metalmeccanici (Fiom, Fim e Uilm) e alcuni rappresentanti istituzionali per affronatre la delicata situazione di Casti Group, dopo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Gianfranco Castiglioni. Incontro che è servito principalmente per una ricognizione complessiva delle situazioni presenti nei diversi stabilimenti alla luce delle recenti novità e all’iniziativa della magistratura che ha pesantemente coinvolto la proprietà aziendale valutando una serie di ragionamenti utili ad affrontare i problemi emersi.
Una realtà resa ancor più complessa soprattutto per le ripetute iniziative aziendali di presentazione di richieste di concordato e di alcune modifiche della struttura societaria attraverso operazioni di scorpori e di acquisizioni societarie.
Situazione che dovrà essere vagliata anche con le istituzioni locali, per le pesanti ricadute sia sul piano economico delle imprese sia per i lavoratori coinvolti che si potrebbero verificare.
Si è trattato quindi di una prima riunione a cui quasi sicuramente seguirà un successivo incontro alla presenza della proprietà aziendale, sempre su iniziativa del ministero. Alla luce di tutto quanto fatto emergere sia dalle rsu che dalle Organizzazioni Sindacali durante l’incontro, rispetto alle innumerevoli difficoltà per garantire fin da subito una continuità produttiva, fino al mancato pagamento degli stipendi arretrati per alcune realtà, sono stati approfonditi alcuni ragionamenti rispetto alle iniziative che potrebbero essere intraprese dal Tribunale di Spoleto, dove è fissata per il 2 luglio l’udienza dove si potrebbe aprire una procedura concorsuale a salvaguardia delle attività industriali e occupazionali attraverso un controllo e una gestione che potrebbe essere affidata a una terna di commissari giudiziali.
I sindacati hanno evidenziato la delicatezza rispetto ai tempi in cui dovranno essere intraprese alcune iniziative, anche se non di esclusiva competenza ministeriale, pena l’aggravarsi delle già compromesse situazioni aziendali. Iniziative che potrebbero anche essere intraprese dalla proprietà anche se allo stato attuale nulla è emerso in tal senso.
Allo stesso tempo è stata posta l’attenzione rispetto a una possibile nomina dei commissari che oltre a dover essere fatta in tempi rapidi , dovrà anche garantire un profilo di assoluta competenza rispetto ai problemi emersi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2014
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