Expo: la camera di Commercio di Milano stanzia 400mila euro per le reti d’imprese della provincia
Il bando si rivolge alle micro, piccole e medie imprese della provincia di Milano. La Lombardia prima regione in Italia per numero di contratti di rete tra aziende
Ci sono 400mila buoni motivi per creare, o consolidare, le reti d’impresa in vista di Expo 2015.
La camera di Commercio di Milano ha infatti lanciato un bando che prevede 400mila euro di incentivi volti alle reti d’impresa tra micro, piccole e medie imprese della provincia. "I progetti sostenuti – si legge nel bando – dovranno essere innovativi, in grado di ampliare e migliorare l’offerta di beni e servizi, capaci di accrescere l’attrattività e la competitività del territorio in vista di Expo".
Per "nuovi prodotti e servizi" il bando specifica che dovranno riguardare l’impiantistica, l’interpretariato, gli allestimenti. Al bando potranno anche partecipare quelle reti tra imprese volte a migliorare la ricettività, l’attrattività e la vivibilità del territorio fornendo trasporti, servizi turistici, ristorazione e tecnologie per la Smart City.
Un’opportunità che secondo Erica Corti, membro della giunta della Camera di commercio di Milano, riguarda una larga fetta dell’imprenditoria regionale. «Oltre il 60% degli imprenditori del territorio considera le reti d’impresa uno strumento valido per essere più competitive – dice Corti -. Tra i maggiori vantaggi, la possibilità di risparmiare sui costi grazie alle economie di scala e di avere maggiori finanziamenti disponibili. Una impresa milanese su sette sta pensando di entrare a far parte di una rete in un prossimo futuro».
Secondo i dati in possesso della Camera di commercio, le imprese lombarde che scelgono di mettersi in rete tra loro, a maggio sono salite a 493 rispetto alle 410 del settembre 2013.
I contratti di rete coinvolgono 1.786 aziende, 298 imprese in più in otto mesi. La Lombardia è la regione leader in Italia, con circa un terzo del totale dei contratti di rete conclusi e il 23,8% delle imprese nazionali coinvolte. Prima Milano con 575 imprese (quasi 8% del totale italiano), seguono Brescia (327) e Bergamo (196). Vengono poi Monza e Brianza con 128 imprese coinvolte, Varese con 110 e Lecco con 107. Industria, servizi professionali, commercio e costruzioni i settori lombardi più attivi nel fare rete: rappresentano rispettivamente il 34,4%, il 13,3%, l’11,3% e l’11,1% del totale delle imprese coinvolte.
Le spese ammissibili nel bando riguardano quelle sostenute per tecnologie e soluzioni digitali, per l’acquisto di software e hardware, per la promozione, comunicazione, marketing e pubblicità della rete, per brevetti e marchi strettamente correlati al progetto di rete, spese notarili sostenute per la costituzione dell’aggregazione – fino ad un massimo di 2.000 euro -, spese di consulenza e assistenza tecnica specialistica, anche legale e fiscale, poi per locazione di spazi (ad es. locazione commerciale, temporary shop, uffici, capannoni) e per ammodernamento e ristrutturazione e ancora spese per la realizzazione di interventi per la riduzione dell’impatto ambientale e il risparmio energetico, ma anche per la realizzazione di eventi, workshop, esposizioni temporanee di prodotti e per la formazione del personale.
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