Il rifugio per senzatetto rimane (ancora) in alto mare
Nulla si è mosso negli scorsi mesi per il progetto che si trascina dal 2010. “Nelle prossime settimane daremo una risposta -spiega l'assessore Cislaghi- ma sarà difficile arrivare al rifugio così come lo si era pensato"
La fortuna, per i senza dimora di Busto, è stata l’inverno non particolarmente freddo. E c’è da augurarsi che anche l’anno prossimo rimanga così. Il tempo passa ma all’orizzonte non si preannuncia nessuna soluzione nell’infinita storia del dormitorio. Nelle scorse settimane una riunione ha portato nuovamente a confrontarsi i volontari della Rete Vo.La.Re con i tecnici del comune ma le posizioni rimangono distanti. Da un lato i volontari vorrebbero che si attivasse un vero e proprio rifugio con la previsione di percorsi di reinserimento mentre dall’altro l’amministrazione sarebbe pronta a garantire semplicemente un posto caldo nel quale rifugiarsi durante la stagione più fredda. A separare i due punti di vista rimangono i soldi. Tanti soldi. Se infatti i Lions si dicono ancora pronti a finanziare la ristrutturazione e l’arredamento della struttura, Palazzo Gilardoni non intende accollarsi le spese per la gestione del centro.
«Entro settimana prossima daremo una risposta alle associazioni -spiega l’assessore ai servizi sociali, Mario Cislaghi- ma prima dobbiamo far chiarezza anche all’interno della giunta». Il nodo della questione sta nella proposta contrattuale arrivata dalle ferrovie le cui condizioni, particolarmente onerose e a breve termine, non piacciono affatto a volontari e Lions che chiedono di arrivare ad una soluzione in grado di prevedere l’attivazione di un percorso concordato con la struttura delle ferrivie che gestisce i dormitori in molte stazioni Italiane. E a poco è servita la discesa in campo di Erica D’Adda (che si è detta pronta a trattare con i vertici romani di FS) o l’intervento del presidente dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane che era disponibile a valutare la posizione della città. Nulla. «E’ ancora tutto fermo alla proposta arrivata nel febbraio 2013» conferma l’assessore Cislaghi ammettendo che «fare il rifugio così come si era pensato sarà molto difficile». Ma in pochi ormai ci sperano ancora.
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