Incatenato davanti al Comune: “Datemi una casa agibile”
Salvatore De Magistris ha messo in atto una protesta scenografica davanti all'ingresso di Palazzo Gilardoni. Padre di sette figli protesta per le condizioni della casa assegnatagli dall'Aler e litiga con l'assessore Cislaghi
«Ho pagato 2600 euro per una casa che cade a pezzi, questa è l’Aler, questo è il Comune di Busto Arsizio». Le urla di Salvatore De Magistris risuonano in via Fratelli d’Italia nel pomeriggio di un caldo pomeriggio di autunno. L’uomo, padre di sette figli dei quali quattro minorenni, protestava contro l’azienda che gestisce le case popolari e il Comune, colpevoli a suo dire di avergli assegnato una casa non abitabile: «Guardate le foto, muffe, termosifoni che si staccano, crepe ovunque, infissi che crollano – urla – è una cosa vergognosa». De Magistris è arrivato da Napoli una decina d’anni fa e dopo cinque anni ha maturato il diritto a poter entrare nella graduatoria per le case Aler, dopo altri 4 anni ha ottenuto una casa in via Silvio Pellico ma ora non la vuole più: «Prima ho dovuto pagare e poi mi hanno fatto vedere l’appartamento che è inabitabile». Attorno a lui un gruppo di giovani della Rete sociale Antisfratti di Gallarate che lo sostengono nella sua dimostrazione.
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L’uomo, disoccupato di lungo corso, è arrivato alla tredicesima ingiunzione di sfratto dall’abitazione di via Ippolito Nievo. L’ultima è stata respinta al mittente sabato scorso dopo aver fatto accorrere polizia locale e carabinieri, avvocati e l’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi che ha promesso di cercare una soluzione accettabile entro venerdì 3 ottobre alle 12,30. A De Magistris, però, ha chiesto di pazientare senza mettere in atto dimostrazioni pubbliche. Una promessa non mantenuta visto che Salvatore si è presentato nel primo pomeriggio con figli al seguito per mettere in scena la sua protesta: «Sono esasperato, loro si mangiano i soldi sulle spalle della povera gente che ha bisogno» – urlava davanti alle finestre di Palazzo Gilardoni. Attorno alle 16 si è presentato anche l’assessore Mario Cislaghi e lo scontro è stato durissimo: urla da entrambe le parti, agenti della polizia locale che cercavano di calmare gli animi e intervento dei carabinieri. Dai Servizi Sociali assicurano che la famiglia De Magistris è stata abbondantemente aiutata dal Comune negli anni scorsi, circostanza negata dall’uomo: «Mai ricevuto nulla e mai chiesto nulla. Chiedo solo di rispettare un mio diritto». L’uomo è rimasto incatenato fino a sera, venerdì la prossima puntata di questa vicenda.
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