Expojob, già nel 2011 MLE segnalava le irregolarità
L'inchiesta sulle cooperative di facchinaggio ha riacceso la luce sull'area logistica. MLE rivendica il cambio attuato nel 2011, quando interruppe il rapporto con Expojob, citando anche i debiti verso enti previdenziali
«Anche l’azienda è una vittima del sistema di Expojob». Mle-Argol, oggi parte del gruppo Bcube, interviene sulla vicenda delle inchieste riguardanti le cooperative della logistica: ai vertici del consorzio Expojob – tra cui l’ex presidente del Varese Antonio Rosati – viene contestata la creazione di un "sistema occulto" che aveva una delle sue articolazioni nel lavoro alla Cargo City di Malpensa, teatro per anni di tensioni ad ogni cambio di appalto, tra cooperative che morivano e altre che prendevano il loro posto. «Siamo anche noi vittime, perchè anche noi abbiamo subìto l’illegalità e abbiamo cercato di superare questa situazione» spiega oggi Filippo Caltabiano, il direttore delle risorse umane di Mle. La "storica" società Malpensa Logistica Europea è stata acquisita nel 2009 da Argol e da febbraio di quest’anno è diventatata Bcube: ha attraversato una fase di trasformazioni importanti, che proprio nell’anno 2011-2012 ha avuto uno snodo importante. «L’organizzazione ereditata vedeva il lavoro già affidato ad un appaltatore a cui era in carico il personale, Expojob. Noi abbiamo deciso di cambiare strada». È a questa discontinuità che Bcube riconduce anche la fase tumultuosa vissuta nel 2011 e richiamata di recente, proprio sull’onda dell’inchiesta sul consorzio Expojob. Allora la società Mle-Argol diramò un comunicato in cui richiamava esplicitamente le irregolarità del consorzio Expojob, sottolineando anche la "situazione debitoria nei confronti degli istituti previdenziali e assicurativi per una cifra superiore al milione e mezzo di euro, al netto di sanzioni e interessi". Erano gli elementi che anche il sindacato richiamava e che sono poi finiti nell’inchiesta che una settimana fa ha visto 9 persone arrestate.
«I blocchi di quell’estate sono stati conseguenza del nostro tentativo di interrompere il rapporto con quell’appaltatore: abbiamo scalzato quel sistema che, i fatti sollevati dall’inchiesta lo dimostrano, aveva elementi poco chiari. Dal 2011 si interrompe rapporto con Expojob e subentra la cooperativa Incontro». La discontinuità e la scelta di un nuovo operatore viene oggi rivendicata dalla Bcube: «Dal 2012 si è interrotta questa catena di continue cessioni e tensioni e l’appaltatore è Logitec Servizi». Allora venne richiamata polemicamente (con l’immagine del crocefisso) la scelta di una società legata alla Compagnia delle Opere, che secondo Caltabiano è una garanzia di valore, rispetto al sistema precedente: «È significativo che si sia scelto una società nell’ambito ecclesiastico, impregnata di valori, per scalzare un sistema che era invece impregnato di disvalori». Bcube in questo richiama anche gli accordi sindacali a cui si è arrivati progressivamente nel biennio 2013-2014, con i sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil, con Cub Trasporti e Flai, con il progressivo raffreddamento di una situazione di scontro in passato anche molto acceso. «Bcube – conclude Caltabiano – è un’azienda che è in mano ad imprenditori italiani, con una gestione finanziaria trasparente: un’azienda sana che sta promuovendo sviluppo e lavoro in un momento in cui tante aziende stanno procedendo in tutt’altra direzione».
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