D’Adda e Rossi scrivono al governo: “Non tagliate i fondi ai patronati”
In una missiva i due parlamentari varesini del Pd scrivono a Renzi e al ministro Padoan di valutare il ripristino dei fondi per non danneggiare i cittadini che traggono molti benefici da questi servizi gratuiti
Le disposizioni della Legge di Stabilità previste per i patronati hanno prodotto una legittima preoccupazione e un allarme tale da spingere 32 senatori e 25 deputati, accanto all’attività emendativa al testo di legge già in atto alla Camera, ad inviare una lettera al presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia qui sotto riportata. Tra le firme compare anche quella della senatrice bustocca del Pd Erica D’Adda e l’onorevole varesino Paolo Rossi.
L’intento è verificare che vi sia una possibilità di intervento diretto del Governo volto a mantenere un servizio importante, pagato dal cittadino, che può essere razionalizzato ma non drasticamente colpito. «Contando sulla sensibilità del Governo, opereremo perché si possa arrivare ad una soluzione che non danneggi il cittadino più debole e, contemporaneamente, tenga conto del saldo invariato dei conti della Legge di Stabilità» – scrivono in una premessa i due parlamentari.
gentile Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan,
preoccupati per i tagli ai Patronati previsti nella Legge di stabilità, vorremmo sottoporVi alcune nostre riflessioni.
I Patronati sono un fiore all’occhiello del sistema sociale italiano. L’Europa ce li invidia. Si tratta di un’istituzione moderna, da salvare.
Infatti i Patronati:
sono più efficienti della stessa Amministrazione Pubblica.
Se i Patronati oggi chiudessero, la PA dovrebbe spendere 657 milioni di euro a fronte dei 430
milioni spesi dal Fondo patronati (Fonte: Comitato di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, in occasione della recente presentazione del Bilancio sociale).
sono enti moderni.
I Patronati favoriscono la telematizzazione del disbrigo di pratiche amministrative: curano il 90% delle pratiche Inps trattate per via telematica.
sono enti versatili.
Punto di riferimento per una variegata serie di cittadini, i Patronati hanno dimostrato negli anni la capacità di rispondere in modo qualificato anche alle nuove esigenze del Paese. Un esempio calzante è il supporto che offrono da qualche anno agli immigrati, in materia di concessione di permessi di soggiorno o ricongiungimenti familiari.
offrono un servizio gratuito al cittadino.
I Patronati sbrigano tutta una serie di servizi che in altri Paesi vengono offerti, a pagamento, da privati.
I tagli previsti nella legge di stabilità, dell’ammontare di circa 150 milioni di euro,
comprometterebbero l’offerta di numerosi servizi, di grande utilità per milioni di cittadini, in Italia ed all’estero. Ecco perché crediamo sia giusto evitare i tagli in questione.
Cosa sono i Patronati e quale tipo di servizio offrono?
I Patronati sono enti di diritto privato, senza scopo di lucro. Oggi ne esistono 30, riconosciuti dalla legge, e offrono consulenza gratuita ai cittadini su una serie di materie, quali:
questioni previdenziali (pensioni da lavoro, inabilità, invalidità, reversibilità, previdenza
complementare), compreso l’inoltro di istanze telematiche all’Inps (i patronati curano il 90%
delle domande telematiche attualmente in atto),
sussidi di disoccupazione, cassa integrazione e mobilità,
permessi e congedi a tutela della maternità e paternità,
permessi e congedi per l’assistenza ai disabili,
immigrazione (concessione di permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari),
malattie professionali e infortuni (denuncia per risarcimento danni),
assegni sociali.
L’attività dei Patronati trae risorse dal ‘Fondo patronati’ per l’ammontare di 430 milioni di Euro l’anno. Il ‘Fondo Patronati’ viene alimentato da una ritenuta dello 0,226% sui contributi previdenziali versati dai lavoratori e dalle imprese (L. 152/2001 art. 13)
I Patronati sono presenti su tutto il territorio nazionale attraverso:
21.838 uffici o recapiti, nei piccoli e grandi comuni,
11.936 operatori sociali dipendenti,
14.973 collaboratori volontari,
6.890.872 ore annue di lavoro.
Annualmente vengono sbrigate 11.400.000 pratiche dai Patronati.
I Patronati hanno aperto anche alcune centinaia di uffici all’estero, al fine di garantire consulenza pensionistica ai quattro milioni di connazionali residenti nel mondo.
Cosa prevede la legge di stabilità?
Nella legge di stabilità sono previsti tagli ai Patronati pari ad un terzo delle risorse a loro disposizione. Il che sarebbe destinato a causare un radicale ridimensionamento dei servizi offerti, a danno, anche e soprattutto, dell’Amministrazione pubblica e degli utenti. Per giunta si pongono questioni di legittimità dei tagli introdotti. Infatti il ‘Fondo patronati’ non viene alimentato da finanziamenti pubblici generici, bensì da una ritenuta d’acconto sui contributi previdenziali dei lavoratori. In caso di diversa utilizzazione di queste risorse (non più per pubblica utilità) si porrebbero vizi di forma, soggetti a eventuali ricorsi di natura giudiziaria.
Riteniamo, signor Ministro, che debba essere ripristinato l’ammontare del fondo previsto nel bilancio 2014 al fine di evitare il ridimensionamento dei servizi che sono particolarmente utili per i cittadini, costretti altrimenti a ricorrere a più costosi consulenti.
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