Tutti uniti per la Lis

Lo spunto per parlare della sordità alla vigilia della manifestazione di Roma per chiedere il riconoscimento della "Lingua dei Segni Italiana"

lis varese foto

Dopo i numerosissimi presidi che si sono svolti nelle città di Italia, a supporto di "OBIETTIVO LIS", in vista della grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 20 novembre, anche a Varese sordi e udenti si sono dati appuntamento giovedì 13 novembre davanti alla Prefettura per chiedere che la LIS, la Lingua dei Segni Italiana, venga finalmente riconosciuta come Lingua ufficiale anche in Italia.
Promotore del sit-in, l’ENS di Varese, l’Ente Nazionale dei Sordi.
Il Presidente, Vito Luigi Lepore, il vice presidente Enrico Zaniboni, Rosella Ottolini, portavoce dell’Ens di Milano, Mauro De Paoli, docente di LIS, oltre a studentesse e insegnanti di sostegno (che hanno frequentato per tre anni il corso di Lingua dei Segni organizzato dalla Provincia di Varese) e persone che direttamente o indirettamente – come, ad esempio le mamme di bambini sordi – vivono quotidianamente la sordità, e tutti i disagi che derivano dalla scarsissima conoscenza e diffusione della LIS, sono stati ricevuti dal Prefetto Giorgio Zanzi. Che ha ascoltato attentamente le loro richieste e le loro testimonianze. “Siamo qui perché vogliamo che il Governo riconosca la LIS; in quasi tutti i Paesi del Mondo, ad eccezione del nostro , di Malta e del Lussemburgo, la Lingua dei Segni è la Lingua ufficiale dei Sordi. Siamo qui per spronare le Istituzioni affinché questo si realizzi. Ci auguriamo che la manifestazione di Roma abbia un esito positivo”, ha spiegato il Presidente Lepore, consegnando al Prefetto un fascicolo contente le motivazioni della protesta.
“Esiste un DDL – ha continuato Rosella Ottolini – che da un anno è stato depositato, noi vogliamo stimolare il dibattito della Commissione all’interno del Senato. Stiamo ancora aspettando”.
Rosella ha poi passato il testimone a Costanza Guerri, mamma di un bambino sordo, che ha spiegato le difficoltà a livello burocratico per garantire a suo figlio l’integrazione attraverso l’unica forma di comunicazione possibile, cioè la LIS. Grazie al sostegno del Comune e dell’Amministrazione di Maccagno con Pino e Veddasca, è stato organizzato un progetto che permette ad A. di apprendere e sviluppare serenamente la propria identità attraverso l’utilizzo della LIS. Le vere difficoltà arriveranno con la Scuola primaria dove purtroppo le ore previste per un’assistente alla comunicazione sono solo dieci alla settimana e il resto delle ore sono coperte da insegnanti di sostegno che spesso non sono formate sul tema della sordità, non conoscono la LIS e cambiano ogni anno in base a una graduatoria.
E’ stata poi la volta di Erika che ha parlato dell’importanza dell’emotività, della sensibilizzazione e dell’integrazione raccontando la propria esperienza sia a livello personale sia lavorativo, a fianco del figlio di Costanza alla Scuola materna.
Mauro De Paoli, docente LIS durante il triennio del corso promosso dalla Provincia di Varese e conclusosi lo scorso maggio, ha spiegato le sue preoccupazioni per il futuro della sua bambina. Se lo Stato non riconoscerà la LIS tutto continuerà ad essere molto difficile per i bambini sordi che non hanno garantito, a scuola, l’insegnamento della loro Lingua naturale.
Miriam Gant ha raccontato la sua esperienza come insegnante di sostegno – presso l’Istituto Vaccarossi di Cunardo – di un bambino straniero sordo profondo. Grazie alla sua caparbietà, Miriam ha coinvolto tutti i compagni nell’apprendimento della LIS, tanto che lo scorso anno i suoi alunni di prima media hanno vinto il primo premio di un concorsocon un cortometraggio intitolato “Le mie mani ti parlano”, realizzato a sostegno della LIS.
La segretaria dell’ENS, signora Dina, ha ricordato quanto sia stato importante il Corso LIS fortemente voluto dal Presidente Lepore e completamente finanziato dalla Provincia di Varese. Grazie a questo, è stato possibile dare la giusta formazione a oltre venti insegnanti di sostegno che lo hanno frequentato.
Il Prefetto Zanzi, intervenendo a sua volta durante le varie testimonianze, si è mostrato molto sensibile all’argomento e ha assicurato che darà notizia al Ministero – e quindi alla Presidenza del Consiglio – che anche a Varese l’ENS si è mosso per richiamare l’attenzione delle Istituzioni Statali su questo delicatissimo e importantissimo tema.Tutti uniti, quindi, a sostegno della LIS!!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Novembre 2014
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