“Il burro per arrostire gli svizzeri? Purtroppo non era una trovata pubblicitaria”
E' l'onesta ammissione di Yvonne Pesenti, direttrice di Percento Culturale Migros, la catena di supermercati svizzera che ha avuto un momento di popolarità negativa sui social a causa di una brutta traduzione. E ch e ora promuove e difende la lingua italiana
L’occasione era "ghiotta" e pertinente, per il direttore di RSI Maurizio Canetta: la presentazione del film "I Frontaliers al Cinema" che parla del difficile rapporto dei ticinesi con l’italiano, e la presenza di Yvonne Pesenti, la direttrice di Percento Culturale Migros, la fondazione del supermercato svizzero che promuove le principali realtà culturali della Confederazione, sponsor del progetto a difesa dell’Italiano che anche il film dei frontaliers sostiene.
La domanda, perciò, è sorta spontanea: «Ma Migros come se la cava con l’Italiano, a proposito di pubblicità e prodotti?» la risata, da tutto il pubblico che al cinema Plaza stava per assistere all’anteprima del film Frontaliers, è stata immediata: Migros è stata poco tempo fa involontaria protagonista del web a causa di una "tragica" traduzione dal tedesco di una particolare tipo di burro bio da loro venduto: tanto particolare che l’etichetta recitava "burro per arrostire svizzeri".
Per giorni il web si è scatenato, sbertucciando questa sorta di "cannibalismo linguistico" che aveva investito la traduzione italiana del prodotto.
Per questo, la domanda del direttore della Rsi era di rigore, e la risposta della responsabile ticinese del Percento Culturale Migros, leale: «Il "burro per arrostire svizzeri" purtroppo non è una trovata pubblicitaria: è uno svarione e basta. Bisogna essere onesti. Ma altrettanto onestamente dovete convenire che in fondo non siamo messi malissimo, mediamente… Se a volte le traduzioni delle pubblicita sembrano stonate, vi assicuro che è la pubblicità stessa che in generale non va bene, non la sua traduzione».
Pesenti ha segnalato, al contrario, una tendenza molto più insidiosa dello "svarione da traduttore": «
Nelle etichette dei prodotti c’è la tendenza di eliminare la versione italiana a favore di quella inglese. Migros si propri prodotti tende a conservare la lingaua italiana, ma non avviene però in altri casi. Questa mi sembra una insidia peggiore: la politica su questa dendenza deve lavorare, perchè sapere cosa si mangia è una parte importante dei diritti dei cittadini».
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