Pizzinato: “I diritti rimangono anche quando non c’è lavoro”

L'ex segretario generale della Cgil è intervenuto alla Filmstudio per la presentazione del film “Al centro del lavoro. In viaggio con Antonio Pizzinato”


«Andate a leggere sul mio sito Facebook». Essere protagonista del proprio tempo per Antonio Pizzinato non è una questione solo di forma. L’ex segretario generale della Cgil, successore di Luciano Lama e rimasto in carica per soli due anni, dal 1986 al 1988, sa benissimo che il mondo è cambiato, ma non giudica se in meglio o in peggio, perché per un buon sindacalista l’importante è saperlo. E l’ex segretario della Cgil, all’età di 82 anni, lo sa, più di tanti giovani.
Il documentario “Al centro del lavoro. In viaggio con Antonio Pizzinato” di Rahel Sereke, presentato alla Filmstudio di Varese all’interno della rassegna "Un posto nel mondo" coordinata da Giulio Rossini, ripercorre i momenti salienti della sua vita e carriera sindacale: gli esordi come operaio alla Borletti, la fabbrica di macchine da cucire il cui slogan era "Borletti tutti perfetti", le lotte per i diritti delle lavoratrici e la tutela della salute nei luoghi di lavoro, gli anni entusiasmanti di Sesto San Giovanni e l’esperienza nella Fiom, le contrattazioni alla Falck, alla Ercole Marelli e alla Breda.
«Per incontrare Pizzinato, dovevi seguirlo nelle fabbriche» racconta nel film il giornalista dell’Unità Bruno Ugolini. C’è l’amore con "l’Assunta", straordinaria funzionaria del Pci che diventerà sua moglie: «Mi sembrava di essere utile agli altri e quindi non rimpiango nulla» dice la donna, seduta su un divano di fronte al marito, come in un film di Woody Allen.
Pizzinato ha lottato per l’unità sindacale e l’autonomia dai partiti e dai padroni, ma il suo "regno" in Cgil durerà solo due anni, il pìù breve della storia del maggiore sindacato italiano. E nonostante –
come dice Susanna Camusso – l’organizzazione ad Antonio gliene abbia fatte tante, questo allampanato friulano di 82 anni, dal viso forte e spigoloso che parlava di solidarietà tra i lavoratori e dignità della classe operaia quando ancora aveva i calzoni corti, si sente parte della Cgil, non come pensionato, ma come un uomo in grado di interpretare il cambiamento, parola che ricorre spesso nei suoi discorsi. «Oggi un lavoratore su 5 lavora in aziende con meno di 15 dipendenti – ha detto Pizzinato – quindi occorre ripensare le politiche contrattuali affinché ridiventi il sindacato universale dei lavoratori. Bisogna aggregare, giovani, uomini, donne, anziani e riportare le pluralità ad unità».
Si dice «sconvolto» dalla sentenza del processo Eternit e ribadisce che la crisi e la mancanza di lavoro non intaccano i diritti che sono e rimangono irrinunciabili.
Sul Jobs Act ha le idee chiare: «I 437 contratti collettivi sono troppi – conclude Pizzinato – ne bastano dieci. È vero che quando c’è una legge delega è il Governo che decide, i problemi però si risolvono con il dialogo e il confronto. Quando venni eletto segretario generale della Cgil le massime cariche del governo e dello Stato di allora, oltre a Confindustria, mi contattarono immediatamente. Un segno di rispetto verso la persona e il ruolo che si andava a ricoprire».
(foto sopra, da sinistra: Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil, Antonio Pizzinato, Giulio Rossini della Filmstudio90)

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Dicembre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.