Candiani: “Perché non c’è ancora una soluzione per la Gallazzi”
Nuova interrogazione in Parlamento da parte del senatore della Lega Nord per l'azienda dove sono a rischio 200 posti di lavoro
«Perché nonostante l’asta pubblica si sia conclusa da mesi e il commissario abbia proceduto già in data 3 dicembre 2014 all’aggiudicazione provvisoria al vincitore non si sia ancora conclusa la procedura di vendita dell’azienda Gallazzi?». Nuova interrogazione in Parlamento da parte del senatore della Lega Nord, Stefano Candiani, per la Gallazzi di Tradate e Gallarate, dove sono a rischio 200 posti di alvoro.
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale tradatese aveva chiesto di tenere un profilo basso, per non nuovere alla situazione dei clienti dell’azienda e delle commesse. Ora, il senatore della Lega torna all’attacco col Governo su quello che definisce «fatti che possono avere anche risvolti penali, si devono mettere in atto tutti i necessari presupposti affinché si possa giungere ad una tempestiva decisione sull’autorizzazione a vendere al miglior offerente non concorrente, con precedenza alla crescita dei livelli di produzione e di occupazione dell’azienda medesima».
Ma il senatore di Tradate in aula è andato anche oltre criticando la scelta di nominare due nuovi commissari la vigilia di Natale, nomine per le quali ora Candiani chiede conto sui «costi che l’azienda Gallazzi ha fino ad ora sopportato chiarendo e distinguendo tra emolumenti attribuiti agli stessi e rimborsi concessi. Chiedo al ministro se intenda fare chiarezza riguardo alla volontà di modificare l’esito e se ritenga che, per i profili di competenza dietro a tale eventualità si possano ravvisare profili di responsabilità penale, anche in ragione di pressioni giunte, per quanto a conoscenza degli interroganti, agli uffici ministeriali da parte del concorrente tedesco e degli istituti bancari esposti nei confronti della Gallazzi».
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale tradatese aveva chiesto di tenere un profilo basso, per non nuovere alla situazione dei clienti dell’azienda e delle commesse. Ora, il senatore della Lega torna all’attacco col Governo su quello che definisce «fatti che possono avere anche risvolti penali, si devono mettere in atto tutti i necessari presupposti affinché si possa giungere ad una tempestiva decisione sull’autorizzazione a vendere al miglior offerente non concorrente, con precedenza alla crescita dei livelli di produzione e di occupazione dell’azienda medesima».
Ma il senatore di Tradate in aula è andato anche oltre criticando la scelta di nominare due nuovi commissari la vigilia di Natale, nomine per le quali ora Candiani chiede conto sui «costi che l’azienda Gallazzi ha fino ad ora sopportato chiarendo e distinguendo tra emolumenti attribuiti agli stessi e rimborsi concessi. Chiedo al ministro se intenda fare chiarezza riguardo alla volontà di modificare l’esito e se ritenga che, per i profili di competenza dietro a tale eventualità si possano ravvisare profili di responsabilità penale, anche in ragione di pressioni giunte, per quanto a conoscenza degli interroganti, agli uffici ministeriali da parte del concorrente tedesco e degli istituti bancari esposti nei confronti della Gallazzi».
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