Trovato l’accordo: “Accam sarà chiuso”
Un’intesa tra Regione, Provincia di Varese e Comune di Busto Arsizio ha sancito la chiusura dell’inceneritore, primo caso in Lombardia dopo il piano di dismissione regionale. Per la bonifica serviranno 9 milioni di euro
E’ durato quasi due ore l’incontro tra i vertici della Regione, il comune di Busto Arsizio e la Provincia. Un summit attesissimo per delineare il futuro dell’inceneritore di Borsano e che ne ha decretato la morte. Gigi Farioli, Claudia Terzi (assessore all’ambiente), Luca Marsico (presidente della commissione ambiente) e Gunnar Vincenzi avrebbero trovato un accordo per "aggiornare gli accordi intrapresi a suo tempo per la realizzazione del revamping -si legge nella nota diffusa al termine dell’incontro- essendo mutato lo scenario regionale dello smaltimento dei rifiuti nonché il quadro economico, finanziario e giuridico nel quale si trovano ad operare".
In sostanza l’inceneritore sarà spento, l’impianto smantellato e il sito bonificato. Un accordo che concilia sia le posizioni dei numerosi sindaci che chiedevano la dismissione sia quelle del sindaco Gigi Farioli che per continuare a lasciare l’utilizzo dell’area presupponeva una continuità con l’attività di incenerimento. L’intesa, almeno sulla carta, potrebbe già contare sulla maggioranza degli azionisti della società. Sarà infatti il Consiglio di Amministrazione di Accam a dover formalizzare ufficialmente la dismissione dell’impianto in un’assemblea dei soci già convocata per il 2 marzo.
"Una volta conclusa l’assemblea -continua la nota- le parti si ritroveranno per un incontro che per l’occasione sarà allargato anche al Cda di Accam in modo da poter discutere delle iniziative concrete da intraprendere nell’immediato". Azioni che, sostanzialmente, equivarranno all’inizio della bonifica dell’area. Secondo una prima valutazione serviranno tra gli 8 e i 9 milioni di euro per l’intervento che riceverà il supporto di Regione Lombardia. Accam sarà il primo degli inceneritori chiusi dopo l’avvio del piano di dismissione degli impianti deciso un anno fa all’unanimità dal Consiglio Regionale.
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