Deborah e la sua lotta disperata contro un male rarissimo
La donna, 40 anni, ha una malattia rara chiamata MSC: per curarsi deve andare all'estero, in Usa o Gran Bretagna, dove ci sono cliniche private attrezzate. Partita una gara di solidarietà per aiutarla
Deborah non si può muovere, non può mangiare cibi solidi, non può uscire di casa, fa perfino fatica a parlare. Questa è la storia di una donna di 40 anni, originaria di Cittiglio e ora residente a Sangiano, che lotta contro una malattia rara che la tormenta da almeno venti anni. Accanto a lei ci sono il marito Federico e i figli Matteo e Davide, oltre ai suoi genitori che la curano e la accudiscono.
La sua malattia è stata diagnosticata solo un mese fa grazie all’intuizione del dottor Alberico Motolese, direttore di Dermatologia dell’Ospedale di Circolo che ha indirizzato la famiglia da un altro medico, il professor Giuseppe Genovesi, che per primo ha dato un nome al male che fin da quando era piccola impedisce a Deborah Iori di fare una vita normale: «Per anni siamo stati sballottati da un medico all’altro per cercare di capire da dove arrivassero i problemi di Deborah – spiega Federico Marchesi, marito della donna -. Quando è nato il mio primo figlio i sintomi sono aumentati, sono comparsi problemi a muoversi, a respirare, a vivere una vita normale. I medici pensavano ad una sclerosi multipla, poi alla celiachia, poi ad altre malattie autoimmuni, ma i farmaci non facevano che peggiorare la situazione». Sì, perchè la malattia che è stata diagnosticata a Deborah è la “Sensibilità chimica multipla” o MSC (leggi su Wikipedia): una condizione patologica assimilabile all’elettrosensibilità, si intossicano le cellule e peggiora di giorno in giorno.
Per curarla la soluzione sembra poter essere solo quella di andare all’estero, negli Usa o in Inghilterra, perchè in Italia non ci sarebbero centri adeguati. Tutto ciò comporta costi elevatissimi per il viaggio, il trasferimento e le cure in centri privati specializzati: per questo è partita una gara di solidarietà tra amici e conoscenti, è stato creato un conto corrente dove versare contributi, una pagina Facebook per sensibilizzare e nei paesi dove Deborah è nata e vive sono stati organizzati eventi i cui proventi saranno destinati alle sue cure. A Cittiglio parte dei fondi raccolti con la festa per il gemellaggio camerotese saranno infatti donati a Deborah, così come quelli raccolti con lo spettacolo teatrale in scena sabato 28 marzo a Leggiuno: «Ringraziamo chi si sta mobilitando per aiutare Deborah», conclude il marito, con la speranza che la medicina riesca finalmente a dare una cura a questa donna che sta lottando da tanti anni contro un male terribile e nascosto.
Per donare si può versare sul conto corrente intestato a Deborah Iori indicando l’Iban IT05Y0503450250000000005155
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
flyman su Varese sale al 14esimo posto nel report Ecosistema Urbano 2024: un balzo di 27 posizioni
Roberto Morandi su Superstrada nel bosco, Samarate pronta a dire no al progetto. E a rinunciare a due svincoli
Spartaco02 su Superstrada nel bosco, Samarate pronta a dire no al progetto. E a rinunciare a due svincoli
Felice su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
lenny54 su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
ClaudioCerfoglia su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.