Multe e autovelox, il giudice respinge la separazione dei procedimenti per la comandante
Per la Buffardeci restano unificati il caso multe gonfiate e quello sull'acquisto degli autovelox mentre per Lucchese e Macchi è stato accolto il rito abbreviato
La richiesta di rinvio a giudizio per Caterina Buffardeci, comandante della Polizia Locale di Casorate Sempione, verrà decisa il prossimo 24 settembre per le accuse di falso e truffa aggravata (nella vicenda delle multe gonfiate inviate a casa dei casoratesi) e per abuso d’ufficio e corruzione (nella vicenda dell’acquisto degli autovelox dalla Igea), per quest’ultimo reato la donna è imputata insieme aClaudio Ghizzoni, titolare della società di La Spezia che ha venduto gli autovelox, difeso dall’avvocato Virginio Angelini.
Il giudice per l’udienza preliminare Patrizia Nobile non ha preso in considerazione la richiesta dell’avvocato Pietro Romano che aveva chiesto la separazione dei procedimenti (con l’accordo della pubblica accusa rappresentata dal procuratore Gianluigi Fontana, ndr) mentre ha accolto la richiesta di rito abbreviato per gli altri due vigili urbani indagati Roberta Lucchese e Paolo Macchi, relativamente alla truffa e al falso. Una decisione che non è affatto piaciuta all’avvocato dei tre indagati, Pietro Romano che è deciso a dare battaglia sostenendo che i due procedimenti debbano essere giudicati in maniera separata anche per la Buffardeci, in quanto i capi di imputazione e i fatti contestati non hanno a che vedere l’uno con l’altro. In questo modo, infatti, si potrebbe creare una situazione per la quale i due vigili potrebbero essere assolti mentre la comandante, per gli stessi reati, verrebbe rinviata a giudizio. A surriscaldare un processo già molto caldo si aggiunge anche la decisione del Comune di Casorate Sempione di costituirsi parte civile per i capi di imputazione che riguardano la corruzione e l’abuso d’ufficio.
Le due vicende sono state unificate dal sostituto procuratore Pasquale Addesso che le aveva riunite in unico fascicolo chiedendo il rinvio a giudizio. La prima riguarda le multe inviate a casa di decine di automobilisti casoratesi con spese di notifica che superavano, in alcuni casi, l’importo della multa di due o tre volte. L’altra vicenda, invece, riguarda i contratti di acquisto degli autovelox dalla società Igea di Claudio Ghizzoni.
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