30.000 in piazza per una “scuola buona”
migliaia di persone in piazza per contestare la riforma del governo. "Diciamo no allo strapotere dei presidi e agli sponsor privati nelle scuole", dicono
Una giornata per dire no alla “Buona Scuola” immaginata dal Governo Renzi. Studenti, insegnanti, personale ausiliario hanno deciso dimanifestare martedì 5 maggio. 30.000 persone, dicono i sindacati, hanno preso parte alla manifestazione di Milano convocata unitariamente dalle principali sigle sindacali per contestare il disegno di legge sulla “Buona Scuola”.
Studenti, professori, genitori, bidelli e tecnici hanno sfilato insieme per chiedere un radicale cambiamento del disegno di legge che modifica radicalmente il mondo della scuola. Una marea umana che ha invaso decine di città in tutta Italia e che a Milano ha visto convergere i rappresentanti delle scuole del Nord tra i quali anche una folta delegazione di varesini. Un corteo, pacifico e rumoroso, che ha percorso la città da Piazza Repubblica fino all’Arco della Pace. Un serpentone che ha generato non pochi disagi al traffico e che durante il suo percorso ha contestato duramente il governo al suono dello slogan “Renzi e Giannini, peggio di Gelmini”.
Tra i punti più controversi del disegno di legge i manifestati criticano il grande potete assegnato ai presidi degli istituti e le possibili aperture a sponsor privati per le scuole pubbliche. Gli operatori della scuola sono favorevoli ad una riforma ma chiedono una maggiore apertura da parte del governo efficacemente sintetizzata dal coro: “Riforma sì, ma non così”.
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