In una lettera le condizioni di Ethiad ad Alitalia, preoccupazione sui tempi dell’accordo

Il ministro dei trasporti Lupi si dice tranquillo, ma la lettera arrivata ai vertici di Alitalia sembrerebbe parlare chiaro: "o così o niente". Su Malpensa il ministro non prevede "penalizzazioni".

Malpensa non sarà derubricato a scalo cargo. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi è chiaro. I contorni dietro a questa dichiarazione meno. Se infatti le trattative tra Alitalia e Ethiad, dopo la lettera indirizzata dalla compagnia di Abu Dhabi ai vertici di Alitalia, sembravano prefigurare un raffreddamento tra le parti, a temperare l’aria ci ha pensato il ministro.
 «Ci risulta che la trattativa sia ancora in corso – ha dichiarato ieri il ministro in parlamento. – Mi risulta infatti che Alitalia stia prontamente rispondendo alle puntuali osservazioni dell’amministratore delegato Hogan. Siamo nelle fasi finali della trattativa e se le risposte convinceranno Ethiad, immagino che si arriverà prontamente alla lettera d’intenti». 
Lupi, fresco reduce da un incontro con lo stesso amministratore delegato della compagnia degli Emirati Arabi Uniti, avvenuto la settimana scorsa in presenza del premier Renzi, ha anche cercato di rassicurare il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che aveva minacciato dure risposte all’eventuale disimpegno dallo scalo varesino.
 «Nelle linee generali del piano industriale presentato da Ethiad non c’erano penalizzazioni né per Malpensa, né tantomeno per il sistema aeroportuale italiano». 
Lupi ha però precisato che: «Il governo potrà esprimersi solo dopo la presentazione della lettere di intenti della società». 
Una precisazione che rimarca la posizione del governo Renzi nella trattativa tra le parti.
Le rassicurazioni del ministro sul futuro di Malpensa insomma non riescono a scalfire i dubbi di chi teme una penalizzazione dello scalo varesino rispetto a quello di Linate, da sempre preferito dagli arabi. 
Alle preoccupazioni sullo scalo della provincia di Varese, si sommano quelle dei sindacati preoccupati per i 3mila esuberi Alitalia, che secondo alcune indiscrezioni, sarebbero previsti nel piano di ristrutturazione presentato da Ethiad che non gradirebbe il sistema di rotazione proposto dai sindacati per evitare licenziamenti in massa. 

Il Cda della compagnia araba ha caldeggiato anche il potenziamento delle linee ad Alta velocità verso i principali scali aeroportuali italiani, inoltre vogliono evitare di essere coinvolti nei contenziosi legali riguardanti le precedenti amministrazioni della compagnia italiana (alcuni risalenti addirittura agli anni pre-Cai). 
L’aut-aut degli arabi si fa insomma più pressante. Una posizione di forza difficilmente discutibile visti i numeri della compagnia araba che nei primi tre mesi del 2014 ha fatturato 1,4 miliardi di dollari, con un incremento del 27% rispetto allo stesso periodo del 2013. Numeri da far girare la testa e, forse, abbassare le penne.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Aprile 2014
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