La mamma è sempre la mamma: lo dice “Rapporto Giovani”

Uno studio dell'università Cattolica di Milano giunto nel weekend della sua festa, spiega come la mamma stacchi tutte le altre figure di riferimento in maniera netta, per il 33% di soggetti tra 19 e i 30 anni

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È ancora la mamma la figura di riferimento dei giovani italiani.

Malgrado tutto, e anche nel terzo millennio, quando si domanda ai ragazzi – anzi, ai giovani già quasi adulti, visto che si parla di un campione di indagine tra i 19 e i 30 anni – di indicare una persona irrinunciabile nella propria vita, quella con cui si confrontano più frequentemente per parlare di se stessi, il riscontro è quasi sempre univoco: la figura materna

E’ quanto emerge – a poche ore dalla festa della Mamma, che quest’anno cade domenica 10 maggio – dall’ indagine del Rapporto Giovani, promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo.

La mamma stacca tutte le altre figure in maniera netta: è la più importante per il 33% dei ragazzi italiani su un campione di 1727 giovani tra i 19 e i 30 anni. La differenza tra la centralità della mamma e quella del papà è talmente alta da marcare una distanza importante (9% per i padri, a fronte del 33% per le madri).

È bene evidenziare che la netta centralità della mamma, come principale riferimento, attraversa l’Italia con una certa trasversalità. La madre risulta una figura irrinunciabile in maniera uniforme nella nostra penisola: al Nord, per il 33% degli intervistati, al Centro, per il 31%, al Sud per il 32%.

La mamma incide positivamente su tutti i bisogni e desideri dei figli, senza prevalere in nessuna area ma presenziando di fondo in tutte: è una figura factotum, il passepartout utile per ogni evenienza. È lei che risulta in grado di comprendere i figli, è lei che sa ascoltare, è lei che dà consigli, è lei la persona con la quale ci si confida. Non solo: ha esperienza, è coerente, autorevole, sa far comprendere gli errori commessi e fornisce serenità e gioia di vivere.
Le madri rappresentano più di tutte quelle persone che, anche nell’emancipato 2015, sono vicine alle nuove generazioni, quelle delle quali ci si può fidare perché non agirebbero mai contro l’interesse del proprio figlio, se non per il suo bene.

«Per i giovani – dichiara Rita Bichi, docente di Sociologia generale all’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e tra i curatori del rapporto – la mamma copre tutti i bisogni, pur se rimangono importanti altre figure come quelle amicali, per la comprensione e l’ascolto, e come quella del partner, per la serenità e l’entusiasmo della vita. I papà, dal canto loro, sebbene staccati dalle madri come punti di riferimento, vengono comunque considerati figure autorevoli, in grado di dare sempre il consiglio giusto».

Già da molti anni vicina quasi, ma non sovrapponibile, ad una figura amicale, la mamma porta con sé l’assenza e la minimizzazione della dimensione conflittuale, fungendo da indirizzo e guida anche in età segnate da autonomia ed indipendenza di giudizio.

La mamma rappresenta un punto di ancoraggio ed in alcuni casi copertura – seppur non esclusiva – di tutte le zone di bisogni, sì espressivi ma anche strumentali, di salvezza e consiglio. La figura paterna emerge da questa rilevazione come poco influente, poco presente, defilata e secondaria. La disparità tra le due figure genitoriali, non nuova, è di certo ancora presente e può fungere da spunto per suggerire ad ognuno riflessioni ed approfondimenti personali.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Maggio 2015
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