Questa “buona scuola” non la vogliamo
Decine di professori hanno partecipato al presidio organizzato dai sindacati contro il disegno di legge di Renzi sulla scuola. Un professore afferma: “ Esistono già gli strumenti per fare meglio"
Non era il fiume di persone che ha invaso Milano lo scorso 5 maggio, ma erano sicuramente tanti i docenti che questa mattina, martedì 19 maggio, hanno raccolto l’invito dei sindacati e hanno partecipato al presidio contro “la buona scuola” di Renzi.
Sotto le bandiere di Cgil Flc, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, molti professori come bidelli, tecnici o amministrativi hanno invaso piazza Libertà a Varese per ribadire la propria contrarietà ai “superdirigente”, per contestare le scelte di escludere una parte dei precari dalle assunzioni previste, per chiedere il rinnovo del contratto fermo da anni, per ottenere un confronto sui compensi legati al merito.
Il docente Stefano Alterini ha spiegato le ragioni della sua contrarietà: « Già oggi i presidi hanno gli strumenti per migliorare le situazioni, per risolvere il problema di insegnanti poco professionali – commenta il professore – Se non li applicano è perchè non sono in grado. Ci sarebbero anche delle norme che impongono numeri massimi di alunni per classi, ma voi vengono superate da continue deroghe. Se ci fosse la volontà, si potrebbe già oggi risolvere ogni questione…. Non serve dare poteri in più».
Intanto a Roma, prosegue a ritmi serrati la discussione dei punti del disegno di legge. Approvato nella tarda serata di ieri il contestatissimo articolo sul “superdirigente”
Con art. 9 #labuonascuola nuovi strumenti per autonomia, non ci sarà nessun preside-padrone ma dirigente responsabile e valutato @MiurSocial
— Stefania Giannini (@SteGiannini) 18 Maggio 2015
e allargata a tutti i vincitori del concorso 2012 l’assunzione, oggi si è proseguito con l’approvazione di una card del valore di 500 euro all’anno per la formazione e l’aggiornamento e il bonus legato al merito introducibile dal 2016.
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