Casa di Francesco, entro l’inverno un tetto per persone senza casa
Il progetto è rivolto a persone senza casa, finanziato da Caritas, Comune e Fondazione Cariplo: i lavori proseguono, nasce il gruppo di volontari, si cercano mobili ed elettrodomestici
Proseguono a Gallarate i lavori della “Casa di Francesco”, la struttura comunale – in gestione a Caritas Ambrosiana – che servirà ad accogliere persone in difficoltà abitativa o in emergenza, nell’ambito di progetti di tutela: non è un dormitorio (che a Gallarate viene invece viene attivato solo nel periodo invernale), ma una vera casa con spazi organizzati. Non riguarda le famiglie con minori (per cui sono previste altre soluzioni). La struttura per il disagio abitativo sarà pronta per l’inverno e sta crescendo in parallelo con il percorso di formazione per i volontari che seguiranno il progetto.
Nella mattina di martedì 8 settembre il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani e l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini hanno visitato il cantiere che sta dando forma alla Casa di Francesco. La struttura di via Ferraris, destinata a contrastare l’emergenza abitativa, nasce dalla collaborazione tra Comune, Caritas Ambrosiana e Fondazione Cariplo. Oreste Bossi, titolare della ditta che sta eseguendo i lavori, insieme ai propri tecnici e alla progettista, Laura Romanò, ha illustrato i progressi del cantiere (annunciato a fine 2013).
«Ci è stato comunicato – spiega il primo cittadino – un lieve rallentamento dei lavori dovuto a imprevisti vari. La ditta si è però impegnata a recuperare e dovrebbe concludere l’intervento nel giro di alcune settimane. A inizio ottobre effettueremo un nuovo sopralluogo e certamente potremo constatare passi avanti sostanziali. Ricordo che il progetto consente di trasformare un immobile abbandonato a pochi passi dal centro storico in uno strumento utile ad affrontare il problema casa».
Una volta terminato il recupero dei locali occorrerà arredarli. «Stiamo raccogliendo le disponibilità dei privati e delle associazioni a effettuare delle donazioni – fa presente l’assessora Silvestrini – e un paio di risposte positive sono già arrivate. Chi volesse dare il suo contributo può contattare i Servizi Sociali del Comune o la Caritas di Gallarate. Intanto la Cooperativa Sociale Intrecci ha effettuato la formazione dei volontari che parteciperanno alla gestione della casa».
L’immobile, che si trovava in stato di abbandono, è di proprietà comunale. Si tratta di un edificio a due piani con cortile interno. Grazie ai lavori di ristrutturazione, potrà ospitare al primo piano 5 nuclei abitativi da 4 e 3 posti letto, per un totale di 17 persone. Sono previsti, inoltre, due locali comuni, uno per scaldare e consumare i pasti, l’altro adibito a lavanderia. Vi si svolgeranno accoglienze notturne di tre mesi, eventualmente rinnovabili, solo per una volta, per altri tre. Destinatari saranno uomini e donne di qualsiasi nazionalità, purché adulti e in regola con i documenti. Al piano terra si ricaveranno 3 camere per l’emergenza abitativa (servizio notturno), affiancate da uno spazio per docce e lavanderia (servizio diurno), un alloggio per la figura (o le figure) cui sarà assegnato il ruolo educativo e di custodia, e stanze di supporto (depositi, ufficio, centrale termica, spazio – salute per attività di “medicina leggera”: controllo della glicemia e della pressione, iniezioni e simili). Vi potranno dormire 6 persone in emergenza abitativa per sfratto, allontanamento, dimissioni ospedaliere o altro. Tali accoglienze avranno una durata di 2 settimane.
Secondo il progetto sociale messo a punto dalla Caritas e dal Comune, la verifica sui requisiti di accesso, sugli ingressi e sulle dimissioni saranno competenza del locale Centro d’Ascolto Caritas e dei Servizi Sociali, in collaborazione con gli enti pubblici e privati invianti. Intorno alla Casa di Francesco si attiverà una rete che, oltre alle realtà già menzionate, comprenderà Caritas decanale di Gallarate, Acli, Croce Rossa, Auser, Exodus, Associazione Vita a Colori, Lions Insubria Gallarate, comunità straniere presenti sul territorio, Associazione Buon Vicinato.
La gestione ordinaria del servizio sarà affidata alla cooperativa sociale Intrecci Onlus promossa da Caritas Ambrosiana, dal 2003 attiva sul tema dell’abitare e radicata anche in Provincia di Varese. Due operatori, in aggiunta alla figura del custode sociale, garantiranno una presenza costante, in turni. Saranno, inoltre, coinvolti volontari, opportunamente formati, grazie alla collaborazione delle parrocchie del decanato. L’ubicazione della Casa di Francesco a pochi metri dal Comando della Polizia Locale rappresenta una garanzia in più dal punto di vista della sicurezza. Fra i parametri principali che saranno tenuti in considerazione nella gestione ci saranno quelli della garanzia del turn over e della messa a punto di una strategia personalizzata per l’uscita dall’emergenza.
I costi del progetto ammontano a circa 840.000 euro e sono coperti per la maggior parte dalla Caritas Ambrosiana. Contribuiscono anche il Comune e Fondazione Cariplo, che all’iniziativa ha dato un contributo di 280.000 euro nell’ambito del bando “Diffondere e potenziare l’abitare sociale temporaneo”.
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